Il cinema e la tv sembrano, anche in Italia, sembrano una questione di famiglia: da Tognazzi a Gassmann, da Comencini a De Sica fino a Placido e Castellitto, sono tante le dinastie d’autore che popolano i set nostrani di generazione in generazione. La famiglia Tognazzi, a partire dal rimpianto Ugo, fino ad arrivare all’ultima della stirpe, Maria Sole, è tra le più celebri del nostro cinema. Meravigliosi interpreti e protagonisti del cinema, della tv dello spettacolo Ricky, GianMarco e Maria Sole hanno calcato le orme paterne.

UGO TOGNAZZI
“Nei miei personaggi non c’è un reale pentimento ma c’è la desolazione, la disperazione in certi casi, e comunque un rimanere attonito di fronte alla manifestazione dei propri difetti”.
Attore, regista e sceneggiatore, nato a Cremona il 23 marzo 1922, Ugo Tognazzi, insieme a Nino Manfredi, ad Alberto Sordi e Vittorio Gassman (poi anche Marcello Mastroianni) è considerato uno dei “mostri” della commedia all’italiana. Celebre l’interpretazione del Conte Mascetti nella commedia di Mario Monicelli “Amici miei“. La pellicola che narra le avventure di un gruppo di amici inseparabili ed eterni Peter Pan, in fuga dalla vecchiaia, diede origine a un neologismo, quello di “supercazzola”.
RICKY TOGNAZZI
“Mio padre non ha lasciato un vuoto, ma un segno fortissimo. Ci ha regalato la gioia per il lavoro; era come un sarto, e con divertimento, rabbia e passione, portava a casa il cinema. Inoltre aveva una passione infantile per la vita”.
Primogenito, nato dalla relazione di Ugo Tognazzi con la ballerina britannica Pat O’Hara, frequenta sin da bambino i set cinematografici dove lavorano i genitori. Nel 1963, a otto anni, compare nei panni di se stesso in “Ro.Go.Pa.G” di PierPaolo Pasolini e ne “I Mostri” di Dino Risi.
Conseguito il diploma all’Istituto di Stato per la cinematografia, inizia a lavorare come aiuto regista per Luigi Comencini, Pupi Avati e Maurizio Ponzi, oltre che mettersi alla prova come attore in commedie come “Dove vai in vacanza?” (1978), “Arrivano i bersaglieri” (1980) o il più importante “La tragedia di un uomo ridicolo” (1981) di Bernardo Bertolucci, “Qualcosa di biondo” (1984), “I pompieri” (1985), “La famiglia” (1986) di Ettore Scola.
Il suo esordio dietro la macchina da presa avviene in “Fernanda” (1987), uno dei sei episodi della serie televisiva “Piazza Navona” dove ha l’occasione di dirigere Marcello Mastroianni ed Eros Pagni seguiranno “Piccoli equivoci” (1989), “Ultrà” (1990), “La scorta” (1993), “Vite strozzate” (1996), “Canone inverso – Making Love” (2000), “Il padre e lo straniero” (2010), “Tutta colpa della musica” (2011) e, assieme a Simona Izzo, “Io no” (2003).
Successivamente torna a girare per il piccolo schermo le fiction “I giudici – Excellent Cadavers” (1998), “Il papa buono” (2003), “L’isola dei segreti – Korè” (2009), “Mia madre” (2010), “Il caso Enzo Tortora – Dove eravamo rimasti?”(2012), “Pietro Mennea – La freccia del Sud” (miniserie del 2015), “Boris Giuliano – Un poliziotto a Palermo” (2016) e “La vita promessa”(2018).
GIANMARCO TOGNAZZI
Per chi ha un nome come il nostro, non tutto è facile. In Italia, purtroppo, l’accezione di “figlio d’arte” è negativa, proprio per questo, molto spesso abbiamo rinunciato a collaborare insieme, per non sentire le solite storie.
La scelta coraggiosa, secondo me, è quella di dire sempre ciò che si pensa, tanto prima o poi si paga. Il più delle volte si paga prima. Anzi, in Italia si paga ancor prima di parlare.
Nato a Roma l’11 ottobre 1967 è sul set sin da giovanissimo, nelle pellicole “L’anatra all’arancia” di Luciano Salce, “Il petomane” di Pasquale Festa Campanile – alcune delle quali al fianco di suo padre Ugo.
Nel 1987 conduce la trasmissione televisiva Fans Club, su Canale5 con Pippo Baudo, Enrica Bonaccorti, Mike Bongiorno, Marco Columbro , Sandra e Raimondo Vianello e nel 1989 conduce insieme a Danny Quinn, Rosita Celentano e Paola Dominguin, il Festival di Sanremo.
Sarà proprio questa l’occasione giusta che gli permetterà di conoscere Beatrice Bracco, che gli insegnerà i trucchi della recitazione, e con la quale studierà per diversi anni.
I suoi impegni non riguardano solo il mondo del cinema, ma spaziano anche nel mondo del teatro, infatti inizia ad interessarsene, partecipando a numerosi spettacoli teatrali, come ad esempio “Crack” nel 1991 , “Macchine in amore” (1992) e “La valigia di carne” (1993). Nel 1993 inizia una lunga collaborazione in coppia con Alessandro Gassmann con il quale è protagonista nel corso degli anni novanta di spettacoli quali Uomini senza donne e Testimoni. Nel 2009 vince il Nastro d’Argento come Miglior Attore Protagonista per il cortometraggio Fuoriuso.
Tra i suoi film più famosi troviamo “Ultrà”, “I Laureati”, “Romanzo criminale”, “Tutta colpa di Freud”, ecc… Oltre al cinema e al teatro, nella vita di Gianmarco Tognazzi vi è anche la televisione. Egli, infatti, prende parte a diverse serie televisive come “Il Bosco” e “Squadra Antimafia – Palermo Oggi”.
MARIA SOLE TOGNAZZI
Nata a Roma il 2 maggio 1971, la regista e sceneggiatrice italiana è figlia dell’attore Ugo Tognazzi e dell’attrice Franca Battoja.
Il suo esordio dietro la macchina da presa avviene come assistente e aiuto alla regia nella ripresa cinematografica del film “Crack” (1991) di Giulio Base, ispirato al dramma teatrale di Franco Bertino.
Nel 1997 firma la sua prima regia con il cortometraggio “Non finisce qui”. Seguiranno “C’ero anch’io” (1999) vincitore del Globo d’oro come miglior cortometraggio e nel 2000 “Sempre a tempo”.
Nel 2003 arriva il suo primo lungometraggio “Passato prossimo” di cui firma anche la sceneggiatura insieme a Daniele Prato. Il film, interpretato da Paola Cortellesi e Claudio Santamaria, ottiene il Globo d’oro come miglior opera prima e Maria Sole vince ai Nastri d’argento come Miglior regista esordiente.
Seguiranno “L’uomo che ama” (2008), “Ritratto di mio padre” (2010),un documentario dedicato al padre Ugo Tognazzi, a vent’anni dalla scomparsa e realizzato in collaborazione con Matteo Rovere, “Viaggio sola”, (2013) e “Io e lei” (2014)
Dal 14 settembre al 5 ottobre 2020 è andata in onda su Sky Cinema 1 e Sky Atlantic la serie “Petra”, tratta dai gialli, best seller, dell’autrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett. Ad interpretare la bella e implacabile poliziotta Petra Delicado, l’attrice Paola Cortellesi.
THOMAS ROBSAHM TOGNAZZI
“Papà l’ho incontrato per la prima volta quando avevo sette anni. In verità l’avevo incontrato anche prima, ma naturalmente non potevo ricordarmi visto che avevo due anni. Dopo il divorzio, Margarete, mia madre si era risposata e aveva avuto una bambina, ma io non ho saputo di avere un padre diverso da quello di mia sorella sino ai sei anni”. Riguardo ai ricordi sul padre, spiega: “Lui non era uno di quei padri che cambia i pannolini o cose del genere. Quando non lavorava stava molto spesso in cucina. A parte con Ricky, del resto, non era neanche uno che parlava moltissimo con in suoi figli”.
Thomas Robsahm è produttore, sceneggiatore e regista, figlio di Ugo Tognazzi e dell’attrice norvegese Margarete Robsahm.
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