L’attuale emergenza sanitaria a causa della diffusione del virus COVID-19 non è decisamente una situazione facile da gestire.
Secondo Aristotele “l’uomo è un animale sociale” e quindi nonostante la necessità che le persone prendano sempre più coscienza dei rischi che potrebbero correre qualora non rispettassero il distanziamento sociale e l’uso di mascherine protettive contro il contagio, non è possibile sottovalutare il bisogno naturale che tutti abbiamo di contatti umani e relazioni appaganti.
A causa della pandemia, quindi, la maggior parte delle app di dating ha registrato un picco di attività.
Secondo una ricerca condotta Inner Circle, ad esempio, la dating app mondiale ha registrato nel 2020 un incremento del 151% di attività in Italia rispetto all’anno precedente.
Tra lockdown e nuove zone arancioni, in questo periodo le chat non sono più luoghi dove cercare qualcuno per disimpegnate uscite serali ma sono stanno diventando anche delle piattaforme dove intrattenere contatti di amicizia virtuale per sentirsi semplicemente meno soli ai confini della pandemia.
Questo nuova forzata modalità di conoscere un possibile partner sentimentale tramite il dating on-line sta di certo anche creando un ritmo più lento alla frettolosità dei primi incontri detto “slow dating” così come, durante le guerre, le epistole inviate al fronte intensificava il legame tra innamorati separati spesso per anni.
Ridisegnadosi, perciò, i parametri di utilizzo e contenuto delle chat, numerose appa stanno cercando di migliorare i loro servizi come Tinder che ha reso disponibile per la versione gratuita la funzione Passport che permette di conoscere persone che vivono in città diverse per sentirsi “distanti ma vicini”, il social Facebook che ha lanciato Facebook Dating per permettere ai single di approfondire la loro conoscenza, magari dopo essersi casualmente imbattuti su gruppi di cinema e serie tv e aver quindi scoperto degli interessi in comune.
Anche i dati italiani di incremento dell’utilizzo nostrano dei siti d’incontro (circa il 40% in aumento da marzo, con un secondo picco a giugno) non lascia dubbi: il dating on line è la nuova piazza virtuale d’incontri.
Dati alla mano, nostro Belpaese Tinder, ad esempio, ha aumentato del 39% le conversazioni durante il primo lockdown, OkCupid del 188% tra gennaio e febbraio, Meetic del 57%. Cifre ovviamente destinate a salire nei prossimi mesi di incertezze, zone rosse e previsti blocchi a spostamenti e riaperture di quei vitali spazi di ritrovo come cinema, teatri e palestre.
Con la nascita di “distant relashionship” in stato d’emergenza, anche il linguaggio degli slogan si evolve tant’è che è sempre più utilizzata come frase da rimorchio «Will you be my Quarantine?» (mutuata dalla famosa richiesta romantica «Will you be my Valentine?».
La app Once ha da poco lanciato una funzione live-video per permettere agli utenti messi in contatto come possibili anime gemelle non solo di conoscersi e corteggiarsi senza rischi di contagio ma di organizzare aperitivi, guardare un film o preparare la cena insieme, anche se ognuno a casa sua.
Le piattaforme di incontri on line stanno inoltre studiando anche l’ampliamento delle chat in videochiamata , rispetto a quelle basate solamente sulla “textlationship” ovvero una conoscenza tramite messaggi (come quelli su WhatsApp, per intenderci).
Gli “streaming live” esplosi durante questi mesi stanno addirittura incrementando un fenomeno assai singolare: quello di organizzare video-incontri sentimentali dove anche un pubblico può assistere.
Lovoo, ad esempio, mette in collegamento migliaia di utenti (detti “locker“, “osservatori”) durante il primo appuntamento di una possibile cyber-coppia imbastendo una spettacolarizzazione dell’incontro (“dating show“) in cui tutti possono essere virtualmente coinvolti.
Secondo Sebastian Matkey, il rappresentante di questa app:
«.In Italia, dal primo marzo, ci sono stati più di 600mila dating show (appuntamenti collettivi, ndr), oltre 400mila italiani hanno usato il live streaming e in media gli utenti hanno trascorso 30 minuti osservando gli altri in tempo reale».
Due delle principali conseguenze invece del pericoloso “sexting online” ovvero dello scambio di foto o video personali osè in chat, oltre al possibile ricatto da “diffondo tutto in rete se non mi paghi” sono la manifestazione del “ghosting” cioè quando un contatto on line sparisce da un giorno all’altro dalle conversazioni scritte senza motivo, magari anche bloccando l’accesso al suo profilo o del “banching” (da “to bench“, “mettere in banchina”) ovvero di alternare momenti di interesse ad altri in cui si è totalmente inaccessibile sulle chat.
Evitate di certo anche lo “zombing ” cioè di ricontattare il vostro ex perché preda di uno stato di fragilità esistenziale dettato da questi tempi così difficili e precari e l'”orbiting“, continuare a mettere “mi piace” a qualche status di Facebook o visualizzare le storie sui social di un partner che avete lasciato.
E anche se molti di questi incontri virtuali fioriti durante la pandemia non diventeranno dei futuri incontri ‘reali’ perché nati in un momento di solitudine estrema o persino noia, sta iniziando a moltiplicarsi la pubblicazione di manuali di “seduzione digitale” per conquistare in poche semplici frasi la persona che ci interessa.
Che sia l’inizio, questo, di un nuovo rituale di corteggiamento?
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