L’Inferno di Dante mi ha sempre ispirato fin da bambino, probabilmente posso dire che mi ha insegnato a immaginare e sognare.
Leonardo Frigo
È così che Leonardo Frigo, giovane artista e violinista originario di Asiago, trasferitosi a Londra per motivi di lavoro e studio, racconta il suo rapporto con il Sommo Poeta.
E proprio al padre della lingua italiana, il talentuoso e visionario Frigo ha voluto dedicare la sua opera epica, ritraendo l’Inferno dantesco su 33 violini e un violoncello, quasi a voler richiamare la particolarità dell’Inferno, cantica della Divina Commedia che, a differenza del Purgatorio e del Paradiso che sono suddivisi in 33 canti ciascuno, a questi 33 ne aggiunge un altro, il canto proemiale.
Frigo disegna a china sui suoi strumenti musicali, quelli che utilizza perché l’Inferno di Dante risuoni in lui.
Il progetto ha preso il via nel 2015 ed è stato pensato per celebrare il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri che si sapeva sarebbe ricaduto nel 2021.
In cinque anni di duro lavoro – il progetto è stato portato a termine nel dicembre 2020 – Leonardo Frigo si è dedicato anima e corpo alla realizzazione della sua opera creativa, studiando l’Inferno e modificando i suoi strumenti con una rappresentazione pittorica inverosimilmente accurata e dettagliata.
La grandiosità dell’opera risiede nella capacità di coniugare musica, artigianato e arte, unendo così sotto un’unica egida tutte le passioni di Leonardo Frigo che da Venezia, dopo aver frequentato l’Università Internazionale d’Arte, è volato a Londra per inseguire il sogno di fare della sua passione una professione.
Fondamentale per la realizzazione del progetto è stata la lettura accurata dei canti dell’Inferno, da cui l’artista ha estrapolato personaggi, simboli e luoghi che ha rappresentato secondo la propria interpretazione su carta, realizzando così dei bozzetti. In un secondo momento questi bozzetti sono stati trasferiti sulla superficie lignea dei violini messi a nudo, utilizzando pennini ad immersione e una particolare china la cui composizione è stata studiata per diverso tempo, sino a ottenere la formula giusta.
L’obiettivo di un lavoro così meticoloso e importante è quello di condividere e promuovere la cultura italiana nel mondo a partire da un anno importantissimo, qual è il 2021, in cui ricorre proprio il 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri.
I violini, che possono essere suonati, ma anche ammirati, sono parte di un’esposizione che da Londra si auspica possa fare il giro del mondo, consentendo a chiunque abbia la fortuna di ammirare le fattezze di questi strumenti splendidamente arricchiti, di studiare la Divina Commedia – indiscusso capolavoro della letteratura italiana – in chiave alternativa.
Foto in evidenza: Leonardo Frigo
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