I fenomeni atmosferici estremi, dalle ondate di caldo agli incendi, dalle alluvioni alle grandinate devastanti, sono oggi sempre più frequenti rispetto al passato.
Ogni anno, nel nostro Paese, sono oltre 50mila le morti premature dovute all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici come le polveri sottili (in particolare il Pm2,5), gli ossidi di azoto (in particolare l’NO2 ) e l’ozono troposferico (O3 ). (Air Quality in Europe 2020, EEA)
Il cambiamento climatico e il deterioramento dell’ambiente stanno distruggendo gli ecosistemi e tutto questo ha ripercussioni negative su sviluppo, salute e produzione alimentare.
E’ questo il ritratto del nostro Pianeta, un Pianeta malato.
La crisi climatica è una grave minaccia e per prevenire ulteriori perdite e danni legati al suo impatto è fondamentale che tutti i paesi facciano la propria parte, attraverso azioni da mettere in campo e obiettivi da raggiungere, per salvare la Terra e per il futuro delle nuove generazioni.
RAPPORTO ANNUALE LEGAMBIENTE MAL’ARIA 2021
Nel rapporto Mal’aria pubblicato da Legambiente il 30 gennaio 2021, è emerso che in Italia, anche in tempo di Covid- 19, l’emergenza smog non si è arrestata. L’associazione ambientalista italiana, ha inoltre tracciato un doppio bilancio sulla qualità dell’aria nei capoluoghi di provincia nel 2020, stilando sia la classifica delle città fuorilegge per avere superato i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili (Pm10) sia la graduatoria delle città che hanno superato il valore medio annuale per le polveri sottili (Pm10) suggerito dalle Linee guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), che stabilisce in 20 microgrammi per metro cubo (µg/mc) la media annuale per il Pm10 da non superare contro quella di 40 µg/mc della legislazione europea.
Dati allarmanti: su 96 capoluoghi di provincia analizzati nel 2020 ben 35 sono andati oltre i limiti stabiliti dalla legge per la concentrazione giornaliera di polveri sottili (Pm10). A Torino spetta la maglia nera con 98 giorni di sforamenti registrati nella centralina Grassi, seguita da Venezia (via Tagliamento) con 88, Padova (Arcella) 84, Rovigo (Largo Martiri) 83 e Treviso (via Lancieri) 80.
Le parole di Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente:
“L’inquinamento atmosferico è un problema complesso che dipende da molteplici fattori come il traffico, il riscaldamento domestico, l’agricoltura e l’industria in primis. Proprio per tale complessità è una questione che non può essere affrontata in maniera estemporanea ed emergenziale, come fatto fino ad oggi dal nostro Paese che purtroppo è indietro sulle azioni da mettere in campo per ridurre l’inquinamento atmosferico, ma va presa di petto con una chiara visione di obiettivi da raggiungere, tempistiche ben definite e interventi necessari, in primis sul fronte della mobilità sostenibile. La pandemia in corso non ci deve far abbassare la guardia sul tema dell’inquinamento atmosferico. Anzi, è uno stimolo in più, a partire dalla discussione in corso sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, perché non vengano sprecate le risorse economiche in arrivo dall’Europa. In particolare chiediamo che vengano destinate cifre adeguate per la mobilità urbana sostenibile, sicura e con una vision zero anche per riqualificare le strade urbane e le città. È urgente procedere con misure preventive e azioni efficaci, strutturate e durature città pulite e più vivibili dopo la pandemia. Una sfida europea, quella delle Clean Cities, a cui stiamo lavorando in rete con tante altre associazioni”.
IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA 2021
“Da tempo stiamo prendendo maggiormente coscienza che la natura merita di essere protetta, anche per il solo fatto che le interazioni umane con la biodiversità di Dio devono avvenire con la massima attenzione e con rispetto: prendersi cura della biodiversità, prendersi cura della natura. La pandemia del Covid ci ha insegnato questa interdipendenza, questo condividere il pianeta. Ed entrambe le catastrofi globali, il Covid e il clima, dimostrano che non abbiamo più tempo per aspettare. Che il tempo ci incalza e che, come ha dimostrato il Covid-19, sì abbiamo i mezzi per affrontare lo smarrimento. Abbiamo – ribadisce – i mezzi. È il momento di agire, siamo al limite”.
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