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DA ZELIG A DEXTER: I DISTURBI DI PERSONALITÀ NEL CINEMA

Il tema della doppia personalità ha sempre offerto molti spunti a registi e sceneggiatori e tanti sono i personaggi affetti da disturbi della personalità, apprezzati dal pubblico e diventati iconici entrando nella storia del cinema. Ve ne presentiamo qualcuno!

MORGAN DEXTER – DEXTER (2006)

La morte mi ha sempre calmato, è rassicurante, prevedibile, inevitabile. Con un coltello in mano sento di avere io il controllo.

Dexter, la serie televisiva statunitense prodotta dal 2006 al 2013 e arrivata in Italia nel 2007, è basata, solo per quanto riguarda la prima stagione, sul libro di Jeff Lindsay “La mano sinistra di Dio”. Al centro le vicende di Dexter Morgan, interpretato da Michael C. Hall, un esperto forense della polizia scientifica di Miami ma allo stesso tempo un feroce e spietato serial killer che trascorre gran parte del tempo a selezionare le proprie vittime, seguendo uno specifico modus operandi. Dexter non uccide per piacere, né per vendetta, né per guadagno.Harry, il suo padre adottivo, gli ha insegnato a uccidere solo altri criminali che sono sfuggiti alla giustizia o che non sono mai stati sospettati per i crimini commessi. Come un rituale, Dexter, allestisce il luogo dove effettuare l’omicidio, coprendo tutto con plastica trasparente per catturare ogni minima quantità di sangue e per non lasciare segni dell’omicidio, spesso tutto viene decorato con oggetti o tracce relativi ai crimini della vittima e, in alcuni casi, con i cadaveri delle loro vittime. Il nostro protagonista tanto amato dal pubblico mondiale, soffre di un disturbo schizoide della personalità. È un uomo solitario che ha problemi a manifestare le proprie emozioni, non riesce a trarre piacere dalle attività che la maggior parte delle persone trovano piacevoli (prova piacere solo quando è da solo e quando uccide di notte). All’apparenza ben inserito nel contesto lavorativo, benvoluto dalla sorella e dai colleghi ma in realtà non è così. Dexter è un uomo con alle spalle un passato misterioso, un trauma che non ha mai superato e che l’ha marchiato a vita, non riuscirà mai a essere una persona normale.

ALEX DELARGE – ARANCIA MECCANICA (1971)

Mentre camminavamo lungo la baia del cemento abitato, ero calmo di fuori, ma dentro pensavo: allora adesso chi comanda è Georgie. Decide cosa si deve fare, cosa non fare, e Dim è il suo tonto digrignante bulldog. E d’un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all’ispirazione, e a quello che il buon Bog manda loro. La musica mi venne in aiuto. C’era una finestra aperta con uno stereo, e seppi subito che cosa fare.

Anche Alex DeLarge, il protagonista di Arancia Meccanica, il romanzo di Anthony Burgess e dell’omonimo film diretto da Stanley Kubrick, con Malcom McDowell, diventato uno dei personaggi più celebri e iconici della storia del cinema, è affetto da disturbi di personalità. Alex è un giovane ragazzo “i cui principali interessi sono lo stupro, l’Ultraviolenza e Beethoven”. Insieme ai suoi amici, i “drughi”, compie rapine, stupri, omicidi senza scopo né rimorso, esercita qualsiasi forma di violenza gratuita su vittime senza alcuna colpa, finché non viene sottoposto alla cura Ludovico, grazie alla quale subirà un vero e proprio lavaggio del cervello. Alex incarna perfettamente le caratteristiche tipiche di un antisociale: l’incapacità di conformarsi alle regole, la disonestà, l’impulsività, l’irritabilità, l’aggressività e la mancanza di rimorso. oltre a quella molto comune dell’antisociale.

LEONARD ZELIG – ZELIG (1983)

Zelig ha venduto la storia della sua vita a Hollywood per una grossa somma di denaro. Quando scoppia lo scandalo i produttori chiedono indietro i soldi. Zelig può restituirne solo la metà, il resto è già stato speso. Offesissimi, gli ridanno indietro solo metà della sua vita. Si tengono i momenti migliori e a lui rimangono solo le ore dei pasti e del sonno.

Leonard Zelig, il protagonista di Zelig, film diretto ed interpretato da Woody Allen è l’uomo del momento, vittima di un’ignota malattia capace di trasformare i suoi tratti psicosomatici a seconda del contesto in cui si trova. Zelig soffre del disturbo evitante di personalità (DEP), caratterizzato dalla convinzione radicata di valere poco, dalla preoccupazione di possibili critiche o rifiuti. Per evitare il disagio del contatto con le altre persone, di sentirsi inadeguato di fronte ad esse Zelig mette in pratica un meccanismo di difesa tutto suo, annullando sé stesso a favore dell’altro.

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