Caro John
sono Tina, ho 42 anni e sono madre di Alessandro, un bambino che frequenta la scuola primaria. Mio figlio è sempre stato un bimbo sereno, ma da qualche tempo a questa parte fa fatica a concentrarsi e a lavorare con buona lena. Quest’anno è stato particolarmente difficile a scuola, per via delle continue interruzioni della didattica in presenza e ho quasi l’impressione che Alessandro non riesca a imparare le cose come dovrebbe e a stare al passo con quello che fanno a scuola. È sempre affaticato, ha crisi di pianto se non riesce a portare a termine un compito e la mattina l’idea di dover andare a scuola lo manda in crisi, specie da quando ha ripreso la frequenza in classe. Le insegnanti mi dicono che non c’è nulla che non va in mio figlio, ma il suo stato psicologico mi preoccupa e non so come affrontare la situazione. Cosa posso fare?
Cara Tina,
forse la causa delle difficoltà del tuo piccolo risiede proprio in quelle continue interruzioni della didattica cui fai cenno. Stress, nervosismo, irritabilità sono conseguenze psico-emotive tipiche del ricorso alla didattica a distanza. Se ti cali nei panni di Alessandro, capirai bene che per lui, come per tutti gli altri bambini della sua età, non è semplice affrontare, con la mediazione di uno schermo, le difficoltà di un percorso che dovrebbe vivere di relazioni in presenza e che, invece, sempre più spesso da qualche tempo a questa parte, si riducono a contatti virtuali. Se le insegnanti sostengono che non ci siano particolari problematiche di apprendimento, dovresti fidarti di loro. Potresti magari sostenere il tuo bambino nei piccoli passi che quotidianamente compie, lavorando sulla sua autostima e stimolandolo con attività en plen air. Potresti approfittare delle belle giornate per uscire con lui e con qualche amichetto, per consentirgli di ripristinare gradualmente i rapporti che pian piano si sono affievoliti a causa dell’isolamento. Sicuramente vi farà bene fare qualcosa insieme e condividerla con chi, probabilmente vive lo stesso disagio. Confido di tutto cuore in un futuro che porti tutti alla normalità. In bocca al lupo, John
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