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MATOFOBIA: PERCHÉ ODIAMO LA MATEMATICA?

La matematica non sarà mai il mio mestiere cantava Venditti in una celeberrima canzone, croce e delizia per lo più di giovani maturandi.

Molti lo avranno letto cantando ma per alcuni, il tema del motivetto, potrebbe nascondere una vera matofobia. Di cosa si tratta?

MATOFOBIA

Col suo linguaggio complesso, i suoi numeri e i suoi problemi, non è strano che lo studio della matematica possa generare preoccupazione. Se per alcuni questo si traduce in un piccolo ostacolo, per altri può diventare un problema patologico: è la matofobia, o ansia da matematica.

Un nuovo metodo d’analisi sviluppato dal team Kyoung Wahn Choe della University of Chicago ci fornisce nuovi strumenti per diagnosticarla e da qui, augurabilmente, combatterla. Lo stato d’ansia è riconoscibile dalla paura, l’apprensione e la tensione che provoca in chi ne è colpito. Nel caso della matofobia queste emozioni negative influiscono sulla capacità di interagire con le attività matematiche. L’ansia da matematica, infatti, può portare a un allontanamento dallo studio della materia, creando un circolo vizioso in cui il minor impegno e la minor quantità di pratica portano a un’ansia da matematica sempre maggiore. Gli scienziati ritengono che questo comportamento influenzi le scelte personali di studio e di carriera, allontanando dalle attività e dalle professioni scientifiche. 

Chi, davanti ad una lavagna piena di conti, radici quadrate, seni e coseni non ha mai staccato il cervello per pensare ad altro? Chi tra i banchi di scuola non ha gioito dell’assenza improvvisa del prof. di matematica? Quest’odio così viscerale per la materia non è solo dovuto alle proprie inclinazioni personali o alla simpatia del docente, ma alla materia in sé e per sé che, a quanto pare, turba le menti di molti studenti

Secondo l’Università di Chicago, la matematica riesce a stimolare nei nostri cervelli le stesse aree che verrebbero normalmente attivate dalla percezione di un dolore fisico. Insomma: le ore di matematica possono provocare a qualcuno un blando mal di pancia, ad altri un disagio corporeo di varia  natura e così via. Nel dettaglio i problemi logici connessi allo studio della matematica stimolerebbero la zona dell’insula posteriore, quella parte del cervello che per intenderci sta appena sopra l’orecchio. Quest’area è la stessa utilizzata per percepire dolori e pericoli. Che alcuni abbiano proprio la fobia dei calcoli non dovrebbe a questo punto stupirci più di tanto.

MATEMATICA E FILOSOFIA, DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Se sei amante delle materie umanistiche e prediligi attività filosofiche a quelle di calcolo, potrebbe stupirti sapere che un tempo questi due mondi erano un unico nucleo, o meglio, aspetti diversi di un’unica impresa intellettuale.

Si pensi ai filosofi greci che erano matematici, o ai matematici che erano anche filosofi. Cartesio, Leibniz erano matematici di prim’ordine che hanno cambiato la storia della matematica con la geometria cartesiana o con il calcolo infinitesimale per esempio. Una riflessione filosofica con una certa struttura razionale. Molta della filosofia classica, quella di Platone e Aristotele, è quella che oggi definiamo una filosofia della matematica.

PERCHÈ AMARLA?

Perché aiuta a pensare. Sì, lo avrete sentito un’infinità di volte. C’è chi dice che sia persino divertente. Ma si potrebbe amarla perché è un asso nella manica. L’arma del problem solving in un mondo pieno di problemi.

“Se l’uomo non sapesse di matematica non si eleverebbe di un sol palmo da terra.”

Galileo Galilei

EDITORIALE N.91

In questo 91° numero di Metis Magazine abbiamo voluto affrontare un tema che racchiude le radici del mondo: quella della matematica, scienza che divide il pensiero della nostra società in un sentimento di amore e odio.
Lo abbiamo fatto trattando l’argomento a 360°, con i nostri articoli di approfondimento, le interviste esclusive e le immancabili rubriche.
Come sempre, senza alcuna pretesa di esser stati esaustivi ma solo con l’intento di darvi alcuni spunti di riflessioni, vi invitiamo a non perdervi questo originale numero di Ottobre.
Buona lettura

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