Da quasi 5 anni a questa parte è uno dei temi più discussi nei salotti calcistici. L’organizzazione dei Mondiali in Qatar ha fatto storcere il naso a parecchi addetti ai lavori e non solo per lo slittamento della competizione nella stagione autunnale, il che rappresenta un unicum nella storia del calcio. Ormai manca pochissimo all’inizio della competizione, i giocatori dovranno lasciare i club alla spicciolata e come loro tifosi, media e anche le quote scommesse su avvenimenti live inizieranno a concentrarsi prevalentemente sulla manifestazione iridata. Nonostante le varie accortezze, i calciatori saranno costretti a scendere in campo in condizioni climatiche abbastanza avverse, ma a incuriosire sono soprattutto le cifre che ruotano intorno all’allestimento dell’intera kermesse, gestita pur sempre da uno degli stati più ricchi del pianeta.
Lo sceicco Ahmed Bin Nasser Bin Jassim Al Thani ha pensato in prima persona a rendere pubbliche le spese necessarie per lo svolgimento dei Mondiali nel suo Paese, superiori ai 200 miliardi di dollari. Un numero impressionante, soprattutto se lo si paragona ad altre attività economiche. Ad esempio, il valore doganale delle esportazioni di beni e servizi dell’Italia va oltre i 500 miliardi di euro, in questo caso ne sono stati investiti 200 per un evento che durerà meno di un mese. Prima di arrivare all’attuale stagione calcistica è stato necessario realizzare stadi, campi di allenamento, sedi dei ritiri: solo per questo sono serviti 6 miliardi e mezzo di dollari. Ad ogni buon conto, bisogna anche considerare che una bella fetta dei progetti legati alle infrastrutture era stata approvata per questo periodo prima ancora dell’assegnazione della competizione al Qatar.
Tetti retrattili, aria condizionata, almeno 40.000 posti a sedere, per arrivare anche a 86.000. Gli impianti del Qatar non hanno lasciato niente al caso e alcuni sono stati costruiti proprio da zero, come l’Al Janoub Stadium. In vista dei Mondiali è stata fondata persino un’intera città, Lusail, pronta ad accogliere mezzo milione di abitanti. Insomma, se a prima vista le somme spese sembravano ingenti, entrando nello specifico ci si rende conto dell’impresa colossale che ha dovuto compiere lo stato qatariota per presentarsi all’evento nella migliore maniera possibile. Non si tratterà solo di sport, ma di una vetrina importantissima per tutto il Qatar.
E le squadre? Come noto, chi si aggiudica la coppa del mondo ha diritto a dei premi. Per questa edizione del torneo la FIFA ha stanziato più di 430 milioni di euro. Ogni federazione di una nazionale in gara percepirà un minimo di 9 milioni di euro già solo scendendo in campo nella fase a gironi. Tale cifra verrà infatti corrisposta a tutte le squadre dal diciassettesimo al trentaduesimo posto. La federazione vincitrice del Mondiale intascherà invece 42,3 milioni, la seconda classifica 30,2 milioni e la terza 27,2 milioni. 10,5 milioni di euro. Alla quarta andranno 25,2 milioni di euro, alle formazioni giunte fino ai quarti di finale 17,1 milioni e a quelle eliminate agli ottavi 13,1 milioni.
Le critiche, comunque, non riguardano solo i soldi. Dal punto di vista mediatico dovremo aspettarci diverse invettive nei confronti dell’organizzazione del Mondiale. Ad esempio, di recente è circolata persino una fake news su presunte regole da rispettare in Qatar proprio nel periodo del Mondiale. L’Italia non ci sarà, ma proprio come accaduto in Russia l’interesse verso la più importante competizione calcistica in assoluto sarà elevato anche nello Stivale. Checché se ne dica, il calcio rimane pur sempre il principale sport nazionale per gli italiani, anche quando si saltano due Mondiali di fila…
Categorie:MetisMagazine