MetisMagazine

ESSERE DISABILI È ESSERE DIVERSI. MA DIVERSI DA CHI?

Disabilità, spesso sinonimo di diversità. Ma diverso da chi?

Frida Kahlo diceva:

Non far caso a me. Io vedo orizzonti mentre tu disegni confini.

Sebbene nel corso del tempo siano stati fatti passi da gigante su tutto ciò che concerne la diversità nel senso più ampio del termine, ancora oggi possiamo dire di non esser liberi dal morbo della discriminazione.

Discriminare il diverso è frequente e in qualche modo connaturato alla natura umana che, in caso di paura, reagisce negativamente rifiutando quello che percepisce come un pericolo.

A chi non è mai capitato di obbedire all’istinto di fuggire, per fastidio e paura, da chi si trova in uno stato di bisogno?

Ma non solo: in caso di lingua, religione, abitudini e mentalità diverse dalle nostre, si intensificano anche le tensioni sociali.

Ad acuire queste tensioni e a fornire il pretesto della discriminazione ci possono essere varie circostanze: trasgressioni più o meno gravi, difficoltà ad adattarsi alle regole della nostra vita civile e, nei casi peggiori, furti e azioni criminali. Il tutto contribuisce ad accentuare lo sdegno, il pregiudizio e la paura.

Sono “diversi” e quindi esclusi ed emarginati dalla società gli immigrati, gli omosessuali, i malati di mente, i portatori di handicap, i perdenti in genere, al punto che è frequente tra gli adolescenti considerare diverso in quanto “sfigato” chi non imbroglia, chi non eccede, chi non veste alla moda, chi non entra nella taglia 40, chi non frequenta il giro considerato “giusto”.

Nella storia dell’uomo la diversità è stata spesso trattata con sospetto, ma è da essa che sono nate le maggiori innovazioni culturali e sociali. Possiamo dire, in un certo senso, che la diversità sia parte della storia dell’umanità, anche se spesso si tende a dimenticarlo.

La diversità è colore, cultura, ricchezza, scambio, crescita, necessità. Il primo passo per riuscire ad integrare davvero la diversità nella nostra quotidianità è forse quello di cominciare a considerarla non solo come un elemento da tollerare, ma soprattutto come un bene da tutelare.

La diversità degli uomini può essere occasione di crescita e arricchimento: se fossimo tutti uguali non potremmo cogliere l’occasione di domandarci da cosa derivino le nostre differenze alimentari, i nostri credo religiosi e via dicendo. Con chi potremmo confrontarci altrimenti?

Se i social spesso creano modelli di perfezione virali considerati ”normali”, c’è da ammettere che grazie ad essi gran parte della comunità virtuale ha subito negli ultimi anni una profonda sensibilizzazione anche grazie a noti influencer come la Ferragni che ogni anno dona i proventi delle uova di Pasqua del suo brand alle famiglie con autismo e altre diversità.

Sempre quest’ultima è stata attiva anche nella sensibilizzazione sulla questione razziale incontrando pochi mesi fa Liliana Segre.

“Se Chiara Ferragni venisse qui con me, molti adolescenti si interesserebbero all’argomento e verrebbero a vedere quello che è successo a me e a tanti altri”: così aveva detto la Segre, sinceramente interessata a un incontro con l’influencer e imprenditrice digitale Chiara Ferragni. Incontro molto atteso e che, finalmente, è avvenuto proprio a casa della senatrice.

Come l’imprenditrice digitale più nota, ce ne sono tantissimi a scendere in prima linea per la sensibilizzazione contro la diversità.

Persino la nostra bellissima Costituzione ci regala un articolo a tutela dell’uguaglianza.

L’ art. 3 della Costituzione Italiana, tutti  i cittadini sono uguali di fronte alla legge, indipendentemente dal loro sesso, religione, lingua, razza, o qualunque altra caratteristica che possa essere classificata come diversità.
Per poter rispettare questa disposizione e permettere quindi il pieno sviluppo della persona umana in ambito individuale e per assicurare la partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del paese, la Repubblica ha il compito di rimuovere qualunque ostacolo che limiti il raggiungimento di questi ideali.

EDITORIALE N.92

In questo 92° numero di Metis Magazine abbiamo voluto affrontare un tema ostico come quello della diversità e tutto ciò che essa annovera: dalle questioni razziali, religiose, culturali, fino ad arrivare alla disabilità.
Lo abbiamo fatto trattando l’argomento a 360°, con i nostri articoli di approfondimento, le interviste esclusive e le immancabili rubriche.
Come sempre, senza alcuna pretesa di esser stati esaustivi ma solo con l’intento di darvi alcuni spunti di riflessioni, vi invitiamo a non perdervi questo originale numero di Novembre.
Buona lettura

copyright foto copertina

Potrebbe interessarti anche:

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...