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“Il desiderio di cadere” di Max Deste: ritornare a vivere.

Casa Editrice: Gruppo Albatros Il Filo

Collana: Nuove Voci – Strade

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 324

Prezzo: 14,90 €

“Il desiderio di cadere” di Max Deste è un romanzo che spiazza per l’intensità del suo protagonista, un giovane uomo colto in un momento di grande smarrimento, ormai nauseato dalla vita e preda di forti vertigini che rischiano di farlo precipitare a ogni passo.

Jack si sta riprendendo da una grave depressione; i motivi del suo disturbo sembrano molto seri ma al lettore non è dato saperlo nell’immediato. Max Deste ci fa intuire che una tragedia si è abbattuta sul suo protagonista e che l’inferno in cui si trova abbia avuto origine da un dolore insopportabile; nella prima parte del romanzo possiamo solo vederne gli effetti devastanti, che condannano Jack a trascinarsi in un’esistenza che non sente più sua.

Quando finalmente decide di fare qualcosa per riemergere dall’abisso si affida alla medicina alternativa, e incontra il suo guaritore, Pedro; durante le loro sedute apprendiamo molto sul passato del protagonista: Jack si trovava in un avventuroso viaggio di nozze in montagna con sua moglie Lea, quando improvvisamente erano caduti da una cima a causa della violenza del vento, erano finiti in acque vorticose ed erano stati trascinati a lungo. Jack aveva perso le tracce di sua moglie e non poteva cercarla essendosi fratturato entrambe le gambe; aveva potuto solo trascinarsi con la forza delle braccia e aveva dovuto attendere una settimana prima che fosse trovato dai soccorsi.

Solo una volta in ospedale, e dopo diversi interventi, aveva appreso che sua moglie non era stata altrettanto fortunata: era in coma irreversibile, e non c’erano speranze di ripresa. Il terapista Pedro chiede a Jack di raccontare la sua storia, dicendogli che alla fine dovrà eseguire con lui un rito di psico-magia, necessario per guarire; non è semplice rievocare quei momenti drammatici e spesso l’uomo ha attacchi di panico e crisi di pianto – «Mi sentivo come una nave che imbarcava acqua prima di affondare, una nave senza scialuppe di salvataggio né salvagenti. Il silenzio si fece avvolgente, i colori sparirono, gli alberi diventarono bianchi, bianchi i rami, bianche le foglie, bianche le radici, bianca la terra, bianco il mio corpo».

La terapia permette al protagonista di distaccarsi dall’esperienza traumatica e di affrontare il dolore; lentamente si riappropria della sua vita ma Jack non ha terminato ancora il suo percorso: l’autore ci racconta delle numerose prove che dovrà affrontare, alcune molto crudeli, e che rischieranno di fargli perdere il suo precario equilibrio e di fargli desiderare di cadere e di non tornare più indietro.

Contatti

www.maxdestefanis.ch

www.gruppoalbatros.com

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