L’albero di Natale è fra le tradizioni natalizie più diffuse al mondo, addobbato con palline, luci, festoni, dolciumi e ghirlande, viene solitamente preparato in occasione della festa dell’Immacolata Concezione, l’8 Dicembre, ed è proprio intorno all’albero di Natale che ci si riunisce la mattina di Natale per scartare i regali disposti intorno ad esso.
Le origini di questo simbolo natalizio sono pagane, in particolare questa antica e lunga tradizione affonda le sue radici nella cultura celtica, infatti per i druidi, gli antichi sacerdoti dei Celti, l’abete era considerato simbolo di lunga vita, dal momento che rimaneva sempre verde anche d’inverno. Con l’avvicinarsi dell’inverno, gli abeti venivano tagliati e addobbati con nastri, fiaccole, piccole campane e animaletti votivi, per propiziarsi il favore degli spiriti. Oltre ai Celti, pare che anche i Vichinghi dell’estremo Nord dell’Europa seguissero il culto dell’abete rosso, albero in grado di esprimere poteri magici, gli alberi venivano tagliati, portati a casa e decorati con frutti, ricordando la fertilità che la primavera avrebbe ridato loro.
Con l’avvento del Cristianesimo l’abete, albero sempreverde, emblema della vita eterna, diventa anche simbolo di Gesù Cristo, nonché dell’albero della vita della Bibbia, infatti nella scena biblica dell’Eden in occasione della notte in cui si celebra la nascita di Cristo, l’albero posto al centro del giardino dell’Eden diventa anche l’albero intorno al quale l’umanità ritrova il perdono. Alcuni storici ritengono che l’abete fu sostituito dall’agrifoglio per la sua forma triangolare associata a Gesù e alla Trinità, le sue spine rappresentavano la corona di Cristo e le bacche simboleggiavano invece le gocce di sangue che uscirono dal suo capo.
Tante sono le leggende che circondano l’albero di Natale e tante le città e i paesi che rivendicano la sua invenzione. A Riga, capitale della Lettonia, è possibile trovare una targa che commemora il primo albero di Natale della storia, che pare essere stato eretto nel 1510 nella piazza principale della città ma anche a Tallin, in Estonia, si dice che il primo albero di Natale sia nato qui nel 1441, quando fu eretto un grande abete nella piazza del Municipio, attorno al quale giovani scapoli, uomini e donne, ballavano insieme alla ricerca dell’anima gemella. L’usanza fu poi ripresa in Germania, dove nel 1570 si racconta di un albero decorato a Brema con mele, noci, datteri e fiori di carte. Un’altra leggenda vuole invece che la prima a introdurre la tradizione sia stata la Duchessa di Brieg nel 1611 che, secondo la leggenda, nell’adornare il suo castello per festeggiare il Natale si accorse che un angolo di una delle sale dell’edificio era rimasto completamente vuoto e ordinò che un abete del giardino del castello venisse trapiantato in un vaso e portato nella sala disadorna. Molti storici non danno molto credito a queste storie, mentre ritengono più verosimile che la storia dell’albero di Natale abbia avuto inizio in Alsazia, alcune fonti testimoniano, infatti, che nel 1539 venne eretto un albero di Natale all’interno della cattedrale di Strasburgo. La tradizione, poi, si diffuse talmente tanto che nel 1554 la città di Freiburg vietò il taglio di alberi sotto Natale. Martin Lutero potrebbe essere stato il primo a decidere di abbellire l’albero di Natale con delle luci, in quel periodo si usavano candele, dopo una passeggiata all’interno di una foresta, dove l’unica fonte di illuminazione erano le stelle che scintillavano in cielo. In Italia, la prima ad addobbare un albero di Natale, nella seconda metà dell’Ottocento, fu la regina Margherita lanciando la moda in tutta la penisola e con Giovanni Paolo II nel 1982 si introdusse la tradizione di allestire per le feste un grande albero in Piazza San Pietro.
Il significato legato all’abate, una pianta sempreverde, si collega al fatto che non perdendo mai le foglie, simboleggiava la forza della vita e la sua capacità di sconfiggere il male, il buio e la morte; abbellire casa con rami di sempreverdi voleva dire proteggerla dagli influssi del maligno e da streghe, fantasmi, spiriti e malattie, inoltre il solstizio invernale, il punto più buio dell’anno, segnava anche il momento in cui finalmente il dio sole iniziava a rialzarsi, pronto a sconfiggere l’oscurità e a far tornare la bella stagione, per questo motivo le piante sempreverdi tenevano viva questa speranza anche durante i lunghi mesi invernali, ricordando ai credenti che l’inverno sarebbe finito.
Gli egizi adoravano il dio Ra, il dio sole che iniziava a riprendere le sue forze proprio in occasione del Solstizio, i fedeli adornavano le loro case con giunchi di palme verdi, simbolo di vita e speranza, gli antichi romani erano soliti decorare le loro case con dei rametti di pino e regalarsi un rametto di abete come augurio di buona fortuna in occasione delle Calende di gennaio, le Saturnalia, tuttavia qualsiasi sia la vera storia dell’albero di Natale, è certo che decorare l’albero di Natale rappresenta ancora oggi una tradizione millenaria che unisce tutta la famiglia in un giorno di rinascita e speranza.
Categorie:CULTURA, Magazine, MetisMagazine