
Roma. Non solo una città, ma nucleo generatore di miti, luogo che fin dall’antichità ha offerto metafore e modelli alle lotte politiche, ai conflitti religiosi, alle scelte culturali. Dall’origine delle idee politiche che ancora animano l’attualità, fra riabilitazioni e cadute, fra entusiastiche adesioni e drastici rifiuti, il mito di Roma continua a vivere un destino alterno, nelle cui pieghe corre la strada maestra della nostra storia.
Roma Capitale del Mondo. È cosi che Virgilio, nella sua più celebre opera lascia decretare a Giove, attraverso una profezia post eventum – sopraffine tecnica narrativa – il destino di Roma.
Venere, preoccupata per il figlio, si reca da Giove e chiede perché Enea è perseguitato, visto che è un uomo pio e devoto agli dei. Gli altri Troiani sono giunti nelle terre loro destinate, mentre Enea è vittima dell’ira di Giunone. Giove rassicura la figlia e le promette che un destino di gloria attende suo figlio e i suoi discendenti. Il colloquio tra Giove e Venere sottolinea che Enea è uno strumento del Fato, e che è destinato a dare vita alla stirpe che governerà il mondo.
FONTE
Segue così la celebrazione di Roma e della gens Iulia, affidata alle parole di Giove che assumono la forma di “profezia post eventum”: l’impero universale predetto da Giove ai tempi di Virgilio è, infatti, una realtà.
Se anticamente era considerata simbolo di bellezza e civiltà, lì dove nel mondo predominavano barbarie e oscurità, ancor oggi la nostra capitale emana lo stesso fascino di sempre.
Roma continua ad attrarre turisti, anche nostrani. La città eterna può offrire tante cose allo stesso tempo, è simbolo della storia e della cultura italiana, ma è anche un punto di riferimento per la moda e la gastronomia. Per gli europei, Roma è la città preferita di francesi, spagnoli, olandesi e portoghesi, la seconda meta per tedeschi e britannici. Inoltre, è l’undicesima città più desiderata al mondo. Il primato dei più innamorati della città capitolina sono gli americani. E se il giudizio sulla città è meno positivo fra coloro che non l’hanno mai visitata, questo cambia nel momento in cui la si visita e la si conosce meglio.
Un’adorazione che si diversifica su vari piani: il patrimonio storico della città, che è conservato al meglio e organizzato bene, l’offerta gastronomica, la sicurezza e il costo del soggiorno. Il Colosseo resta il simbolo di Roma, seguito da Fontana di Trevi, Pantheon e Basilica di San Pietro. In media un turista vede solamente 8 monumenti durante il suo soggiorno. Tra quelli ancora poco conosciuti spiccano il Parco regionale dell’Appia Antica e il Museo MAXXI.
E se la fama del patrimonio artistico del nostro Paese è rinomato fino alla galassia più vicina alla Via Lattea, non piegheremo sicuramente la testa per la gastronomia. Si sa, la cucina italiana è amata e apprezzata ovunque e tra i piatti più richiesti c’è un antichissimo piatto della tradizione culinaria romana: la cacio e pepe. La Cacio e Pepe è una istituzione dei primi piatti a base di pasta. Il suo gusto inconfondibile e irresistibile deriva proprio dalla semplicità degli ingredienti, quattro in totale, e dai segreti di preparazione: burro, cacio, pecorino romano, pepe e pasta, tipicamente rigatoni o spaghetti. A Roma ogni ristorante propone la sua ricetta.


Storia, arte, cinema, gastronomia, ingegno e talento, ingredienti preziosi per la nostra Grande Bellezza.
Ebbene, grandi siamo stati e grandi rimarremo ancora per un po’, finché l’arte e la storia saranno sotto i nostri occhi, tangibili e reali. Ma quando il caos, il disordine e la cattiva politica prenderanno il sopravvento, come la storia ci insegna, la bellezza non sopravviverà alle barbarie.
EDITORIALE 94
Apriamo il 2023 con l’editoriale n.94, dando inizio ad un viaggio lungo dodici mesi dove esploreremo la storia a 360° di alcune tra le città più belle e affascinanti del nostro pianeta. Non potevamo non inaugurare l’anno con un numero dedicato interamente alla nostra stupenda capitale: Roma, città fortunata, invincibile e eterna.
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