CULTURA

I PIÙ BEI FILM AMBIENTATI A PARIGI

Ci sono solo due posti al mondo dove possiamo vivere felicemente: a casa e a Parigi. Ernest Hemingway

Parigi è da sempre considerata una delle città più belle del mondo. La capitale della Francia, sulle rive della Senna, racchiude in se arte centenaria, moda, cultura, divertimento, romanticismo. E cinema. Già perché è proprio a Parigi che avviene la nascita della settima arte. Il 28 dicembre 1895, i fratelli Louis e Auguste Lumière, mostrarono al pubblico la loro invenzione. Per la prima volta nella storia un pubblico pagante assisteva a una proiezione cinematografica. Da quel giorno il cinema ne ha fatta di strada e tanti sono stati i registi che hanno reso omaggio alla città più elegante e romantica del mondo.

IL FAVOLOSO MONDO DI AMÈLIE

Amélie sente di essere in totale armonia con se stessa. In quell’istante tutto è perfetto. La mitezza del giorno, quel profumo nell’aria, il rumore tranquillo della città. Inspira profondamente e la vita le appare semplice e limpida.

Tra i film ambientati a Parigi è impossibile non citare Il favoloso mondo di Amélie (titolo originale Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain), la commedia romantica diretta, nel 2001, dal regista francese Jean-Pierre Jeunet (“Delicatessen”, “Alien – La clonazione”). Protagonista della fiaba moderna, ambientata principalmente nel pittoresco quartiere di Montmartre, è la giovane Amèlie Poulain, interpretata da una giovanissima Audrey Tautou, una cameriera del Café des 2 Moulins,che trova uno scopo nella sua vita quando decide di rendere felici le persone che le stanno attorno.

HUGO CABRET

“Mio padre mi portava al cinema di continuo. Mi ha raccontato del primo film che ha visto. È entrato in una sala buia e su uno schermo bianco ha visto un razzo volare nell’occhio dell’uomo nella Luna. Gli si è conficcato dentro. Ha detto che è stato come vedere i suoi sogni in pieno giorno”. Hugo Cabret

Hugo Cabret, il capolavoro in 3D diretto da Martin Scorsese nel 2011 e tratto dal romanzo “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret” di Brian Selznick, è un omaggio alle origini del cinema, la cui nascita ufficialmente riconosciuta è quella del 28 dicembre 1895, quando i fratelli Lumière, Auguste e Louis, proiettarono un breve filmato in un Grand Café di Parigi. Per la prima volta nella storia un pubblico pagante assisteva a una proiezione cinematografica. La favola parigina è un omaggio alla settima arte, all’opera di Georges Méliès, “padre” degli effetti speciali.

MIDNIGHT IN PARIS

Tutti gli uomini temono la morte. È una paura naturale che ci consuma tutti. Temiamo la morte perché sentiamo che non abbiamo amato abbastanza o non abbiamo amato affatto, che alla fine sono la stessa cosa. Comunque, quando fai l’amore con una donna davvero eccezionale, una che merita il massimo rispetto in questo mondo e che ti fa sentire davvero potente, quella paura della morte sparisce completamente. Perché quando condividi il tuo corpo ed il tuo cuore con una donna eccezionale il mondo svanisce. Voi due siete le uniche persone nell’intero universo. Stai conquistando quello che non molti uomini hanno conquistato prima, hai conquistato il cuore di una donna eccezionale, la cosa più vulnerabile che lei può offrire ad un’altra persona. La morte non indugia più nella mente. La paura non annebbia più il tuo cuore. Solo la passione per vivere, e per amare, diventa la tua unica realtà. Questo non è un compito facile, per esso ci vuole un insormontabile coraggio. Ma ricorda questo, nel preciso momento in cui farai l’amore con una donna davvero eccezionale ti sentirai immortale!

Scritto e diretto da Woody Allen nel 2011, Midnight in Paris, racconta le vicende di Gilbert “Gil” Pender, interpretato da Owen Wilson, sceneggiatore cinematografico di successo, in vacanza a Parigi con la sua fidanzata Inez e i genitori di lei. Stanco della vita e del mondo di Hollywood, Gil spera di trovare qui l’ispirazione necessaria per completare il suo romanzo. La sua vita cambierà, quando, accettando un passaggio a bordo di una vecchia Bentley, si ritroverà catapultato nella Parigi dei ruggenti anni Venti. In questi anni la città divenne l’epicentro della cultura, abbracciando stravaganza, diversità e creatività. E accolse artisti come Scott Fitzgerald, Hemingway, Dalì, Picasso e molti altri.

ULTIMO TANGO A PARIGI

“Trasformeremo il caso in destino”

Dopo la prima a New York, “Ultimo tango a Parigi” di Bernardo Bertolucci, con Marlon Brando e Maria Schneider, usciva in Europa nel dicembre 1972. L’opera ritenuta oscena dalla censura, fu sequestrata nel 1972, e in via definitiva fu condannata al rogo dalla Cassazione e riabilitato nel marzo 1987. Trasgressivo e decadente, il film racconta le vicende di Paul (Marlon Brando), che rimasto vedovo della moglie suicida, sembra aver perso ogni ragione di vita. L’uomo si aggira per Parigi in preda a una irrefrenabile malinconia, sarà l’incontro con la ventenne Jeanne, una giovanissima ragazza borghese e il loro fulmineo rapporto sessuale, a cambiare la vita di entrambi.

EMILY IN PARIS

“Io lo so che cosa vuol dire restare sempre fuori a guardare. Ho una prospettiva che lei non capirà mai perché no, non sono né sofisticata, né francese e non so come assomigliare a lei con quella posa sexy e rilassata.”

Scritta e ideata da Darren Star (Sex and the City e Beverly Hills 90210) e distribuita sulla piattaforma Netflix dal 2 ottobre 2020, Emily in Paris, racconta le vicende di Emily Cooper, interpretata da Lily Collins, figlia del celebre musicista inglese Phil Collins, un’ambiziosa direttrice marketing di Chicago che inaspettatamente ottiene il lavoro dei suoi sogni a Parigi quando l’azienda presso la quale è impiegata acquisisce la Savoir, una società francese di marketing di lusso. Una realtà così diversa da quella americana ma Emily non si perde d’animo e riesce, grazie alla sua tempra, a superare brillantemente tutti gli ostacoli conquistandosi la stima di amici e colleghi. Curiosità: la serie Netflix, giunta alla terza stagione, non ha una sigla come colonna sonora che accompagni l’inizio o la fine di tutte le avventure di Emily, bensì per ogni episodio è prevista una canzone francese, sempre diversa, che dia l’inizio alla puntata.

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