CULTURA

LADY OSCAR, L’EROINA DI VERSAILLES SIMBOLO DEGLI STEREOTIPI DI GENERE

Oh Lady, Lady, Lady Oscar,
tutti fanno festa quando passi tu
Oh Lady, Lady, Lady Oscar,
come un moschettiere batterti sai tu….

Come non ricordare la sigla di uno dei cartoni animati più amati degli anni Ottanta e Novanta composta e cantata dal gruppo I Cavalieri del Re,  in Italia faceva il suo ingresso il 1° Marzo 1982 con la prima puntata andata in onda in tv, si tratta di Lady Oscar, l’indimenticabile personaggio nato dalla creatività della fumettista giapponese Riyoko Ikeda che lo aveva intitolato inizialmente “Berusaiyu no bara” ossia “Le rose di Versailles”. Ikeda venne affascinato dalla biografia Maria Antonietta – Una vita involontariamente eroica dello scrittore austriaco Stefan Zweig, così propose al suo editore l’idea di pubblicare un manga a sfondo storico facendo il suo debutto in Giappone nel 1972 ottenendo un successo grandissimo.

Lady Oscar racconta la storia di Oscar François de Jarjayes, una donna che viene cresciuta come un uomo fino a diventare una guardia della regina Maria Antonietta, che si troverà ad affrontare la Francia devastata dalla Rivoluzione Francese e dai nuovi ideali legati alla repubblica, e che sarà destinata a morire il 14 Luglio 1789 nel giorno della presa della Bastiglia, l’evento più importante della Rivoluzione francese. Lady Oscar ha saputo unire fatti reali, personaggi storici e una narrazione legata al percorso intimo e personale di due donne: da una parte, la regina Maria Antonietta, la regina più famosa delle corti d’Europa, dall’altra Oscar, che si pone domande sull’onore, la lealtà, ma anche sulla sua stessa identità, divisa tra l’apparenza maschile e un’anima femminile, indimenticabile è, ad esempio, l’amore straziante nei confronti dell’amico d’infanzia André che ha reso ancora più intramontabile la storia di Lady Oscar.

La mescolanza tra fatti reali e inventati porta molti spettatori a chiedersi se Lady Oscar sia esistita veramente, a tal proposito pare ci sia una connessione con il passato, infatti nel corso della storia moderna sono esistite molte donne che hanno intrapreso la carriera di soldato vestendosi da uomo, la più famosa che probabilmente ha ispirato il manga di Ikeda, dando vita a questo personaggio tanto amato, è Marie-Jeanne Schellinck. Nata in Belgio il 25 luglio 1757, all’età di trentatré anni, quando scoppiò la Rivoluzione Francese e il popolo di Parigi assaltò la Bastiglia, uno dei simboli dell’assolutismo monarchico, si arruola nell’esercito francese mossa da ideali di liberté, egalité e fraternité; narra la leggenda che Napoleone Bonaparte avrebbe premiato Marie-Jeanne Schellinck con la Legion d’onore nel 1808, sebbene non ci siano fonti attendibili che testimoniamo questo avvenimento, questa figura rimanda a Lady Oscar per il coraggio e la determinazione di combattere in nome della Francia.

Il buon padre voleva un maschietto ma ahimé, sei nata tu“ recita la sigla che ci fa capire come Oscar è una donna che viene cresciuta come uomo ma con la forza e la caparbietà di diventare anche più forte di molti di loro. Spadaccina formidabile, caparbia, da giovanissima già comandante della Guardia Reale, vive la sua vita così come deciso dal padre ma senza abbandonare i suoi ideali, schierandosi dalla parte del giusto e della corona combattendo anche a rischio della vita.  

Un’eroina rivoluzionaria che incarna gli ideali francesi dell’epoca, la vera Regina in cui rispecchiarsi, un esempio di girl power diremmo oggi, specialmente quando comincia a mettere in discussione i privilegi del suo stato sociale e le prevaricazioni di genere di cui sono vittime le altre donne presenti nel manga di Ikeda come Rosalie, Jeanne, la figlia della contessa di Polignac o la stessa Maria Antonietta. Oscar è simbolo della lotta contro gli stereotipi di genere demolendo i pregiudizi attorno all’idea della donna e del suo ruolo nella società, è una donna libera e indipendente che sceglie con coraggio cosa essere e come esprimere la propria femminilità e sessualità, e per questo destinata a rimanere nella storia di tante generazioni.

copertina

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