CULTURA

IL GIAPPONE E I SUOI STRANI USI

Quella giapponese è una cultura decisamente sui generis, di certo assai distante dal modus vivendi di noi occidentali. Ciò che rende il Giappone una terra tanto affascinante, al punto da richiamare l’attenzione e l’interesse di viaggiatori provenienti da ogni dove, è senza dubbio l’impareggiabile capacità – tipica dei giapponesi e della loro cultura – di creare una naturale commistione tra la modernità che è propria di una nazione avanguardista (specie dal punto di vista tecnologico) e l’autenticità dei legami di quella stessa nazione con le sue tradizioni più antiche, sempre presenti e vive nella quotidianità degli abitanti di questo luogo incantevole.

Invero, non sono poche – specie agli occhi di noi occidentali – le stranezze che connotano i comportamenti e gli atteggiamenti di uno dei popoli più atipici, e al contempo più fieri, del pianeta Terra.

Siamo andati alla scoperta di quale stramba curiosità sul modo di vivere dei giapponesi.

DORMIRE SUL POSTO DI LAVORO NON È MOTIVO DI CONTESTAZIONE

Se capitasse in Italia, di sicuro una lettera di contestazione non ce la toglierebbe nessuno. Ma in un Paese che ammette che i suoi abitanti lavorino anche per diciannove ore al giorno di filato, di certo non può risultare criticabile chi al lavoro schiaccia un pisolino. E anzi, nel paese in cui si dorme meno al mondo per via dei frenetici ritmi lavorativi, addormentarsi per qualche minuto di tanto in tanto rappresenta quasi un segno d’onore. La pratica di addormentarsi in pubblico si chiama inemuri. Nel mondo aziendale è il segno tangibile che il lavoratore sta vivendo per l’azienda di cui è dipendente. C’è chi definisce l’inemuri non come un sonnellino fortuito, ma piuttosto come l’arte di essere presenti mentre si dorme.

La lampante differenza tra il fare inemuri e la pennichella occidentale risiede nei tempi ridotti del sonnellino nipponico. Dormire tanto è indice di pigrizia, addormentarsi a più riprese e in qualunque luogo ci si trovi perché si è allo stremo delle forze e ricaricare le pile grazie a qualche minuto trascorso a occhi chiusi è invece indice di virtù e spirito di abnegazione per quello che si sta facendo.

LICENZIAMENTO O SALA ESILIO?

Proprio come in ogni Stato di diritto anche in Giappone risulta difficile licenziare un lavoratore. Ai datori insoddisfatti dunque non resta che la possibilità di spedire il lavoratore che non si può (ma che si vorrebbe) licenziare, nella cosiddetta sala esilio, un luogo dell’azienda in cui il malcapitato preso di mira viene messo a svolgere compiti ripetitivi e noiosi… Nella speranza che il passo di andar via lo compia da solo senza attendere il benservito del proprio capo.

AL RISTORANTE Sì, MA SENZA LASCIARE LA MANCIA

Lasciare la mancia al ristorante se si ritiene di aver ricevuto un buon servizio non è cosa gradita in terra nipponica. A differenza che in America, dove le mance sono sostanzialmente obbligatorie, in Giappone ove il turista lasci la mancia al ristorante potrebbe ritrovarsi ad essere inseguito dai camerieri del locale perché il surplus lasciato gli venga restituito. Per i giapponesi la mancia è un gesto poco elegante, addirittura offensivo. Il perché è semplice… La gentilezza non ha prezzo e prendere soldi come compenso per la gentilezza dimostrata (nel caso di specie nel servizio al ristorante) significherebbe svalutare quella stessa gentilezza per la quale non ci si deve aspettare, dunque, alcun compenso.

COCCOLE E ABBRACCI A PAGAMENTO NEI “COCCOLA CAFÈ”

Pagare una ragazza per dormire accanto a lei senza nemmeno sfiorarla è un concetto un po’ difforme da quello che vige in occidente. Eppure in Giappone accade anche questo. In una terra in cui i ritmi di vita non collimano con le esigenze di una appagante vita sociale, è facile essere fagocitati dalla solitudine. Certo il Giappone è anche il paese in cui al contatto umano si sopperisce con il surrogato di una bambola realistica o addirittura di un ologramma, ma a molti giapponesi questo non basta. A chi anela un po’ di contatto umano, poco importa che le coccole provengano dal proprio partner, da una persona con cui si instaura un rapporto di empatia o da chi invece non si conosce. Anzi in molti casi i giapponesi preferiscono che a dispensare contatto sia un’estranea, attraverso un comodo servizio a pagamento. E non è tutto! In Giappone, da questo punto di vista, esistono i servizi più disparati, che vanno dalle coccole a tariffa al noleggio di fidanzati da presentare in famiglia, dai ristoranti per nudisti fino ai massaggi, ai lavaggi erotici o al petting a pagamento, servizi questi ultimi erogati in locali ad hoc il cui fine è quello di aggirare l’illiceità della prostituzione, assolutamente proibita in Giappone.

VOMITARE TRA AMICI…UN’ESTERNAZIONE DI FELICITÀ

Vomitare dopo aver trascorso una serata brava in compagnia di amici non è cosa da irresponsabili. In fondo stare insieme a chi ci vuole bene, nelle rate occasioni in cui capita, e immolarsi al divertimento condiviso pur non essendo grandi bevitori per poi cacciare anche l’anima per il troppo alcool ingurgitato è solo una questione di altruismo! E in Giappone, si sa, lo spirito di abnegazione e la dedizione per l’altro viene prima di ogni altra cosa.

IL RISUCCHIO? UN DOVEROSO ATTO DI GARBO

A chi non è capitato di essere sgridato per aver fatto rumore con la bocca mentre sorseggiava una calda tazza di brodo vegetale? Bè… Se ciò accadesse in Giappone, si riceverebbe invece il compiacimento dei commensali perché fare il risucchio quando si beve il brodo non solo serve a raffreddare piatti e bevande normalmente serviti molto caldi, ma è anche indice di grande apprezzamento del pasto.

 

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