Il 25 aprile è una data fondamentale per la nostra storia recente che ricorda la Liberazione dall’occupazione nazista e la lotta della Resistenza contro il governo fascista di Mussolini. Settantotto anni dopo da quel giorno che ha cambiato la storia del nostro Paese l’attenzione deve rimanere alta, la memoria viva. Il cinema non ha mai smesso di raccontare storie consegnandoci capolavori dedicati alla Resistenza e alla nostra Guerra Civile.
ROMA CITTÀ APERTA – ROBERTO ROSSELLINI
“Ti ho sentito gridare Francesco dietro un camion e non ti ho più dimenticata”, con queste parole il poeta Giuseppe Ungaretti ricordava Anna Magnani in una delle scene più belle di Roma città aperta, film diretto da Roberto Rossellini nel 1945. La nota sequenza della corsa di Pina (Anna Magnani), il suo braccio alzato, la voce che grida “Francesco! Francesco!” e il corpo che cade sotto i colpi dei fucili nazisti sotto gli occhi del figlio, è una delle più forti e strazianti rimasta impressa nel cuore degli spettatori. La pellicola, prima della trilogia della guerra antifascista a cui seguiranno Paisà (1946) e Germania anno zero (1948), racconta le tragiche vicende della popolana Pina (Anna Magnani) e di Don Pietro (Aldo Fabrizi), ispirato alle vere figure di Don Pappagallo e Don Morosini. Roma città aperta, inoltre, inaugura la stagione del Neorealismo italiano, corrente culturale che ha caratterizzato il nostro cinema dal secondo dopoguerra fino al 1951.
IL GENERALE DELLA ROVERE – ROBERTO ROSSELLINI
«Quando non sai qual è la via del dovere, scegli la più difficile.» |
(Il Generale Della Rovere, nella lettera scritta alla moglie) |
Dopo la trilogia sulla guerra conclusasi nel 1948, Roberto Rossellini torna a raccontare, nel 1959, la Resistenza con Il generale Della Rovere, ispirato ad un soggetto di Indro Montanelli, dalla rielaborazione del quale prese forma l’omonimo romanzo. Emanuele Bordone è un giocatore d’azzardo e truffatore che, nell’inverno del ’43 e del ’44, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, conduce la sua esistenza tra un imbroglio e l’altro. Quando gli uomini del colonnello Muller catturano e uccidono per sbaglio un generale badogliano, Giovanni Braccioforte Della Rovere, che doveva assumere il comando della Resistenza nel Nord Italia, decidono di tentare uno scambio di persona mandando a San Vittore Bordone nei panni di Della Rovere.
UNA QUESTIONE PRIVATA – FRATELLI TAVIANI
Tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio, Una questione privata, diretto nel 2017 da Paolo e Vittorio Taviani, racconta la guerra partigiana negli anni finali della seconda guerra mondiale. Ambientato nel paesaggio verde e nebbioso delle Langhe, teatro della guerra di liberazione, il partigiano Milton (Luca Marinelli) si divide tra la lotta contro i nazifascisti, l’amicizia per i compagni di brigata e il suo amore clandestino per Fulvia (Valentina Bellé).
UNA VITA DIFFICILE – DINO RISI
Diretto da Dino Risi nel 1961, Una vita difficile, ambientato inizialmente a Como ( poi a Roma) a poche settimane dall’8 settembre 1943, giorno che segna l’inizio della Resistenza, vede protagonista Alberto Sordi, nel ruolo di Silvio Magnozzi, un partigiano romano che, sul punto di essere ucciso da un tedesco, viene salvato da Elena, figlia della proprietaria di un albergo.
LA RAGAZZA DI BUBE – LUIGI COMENCINI
Luigi Comencini porta sul grande schermo l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Carlo Cassola, vincitore del Premio Strega 1960. Al centro della vicenda la storia d’amore tra la giovanissima Mara (Claudia Cardinale), contadina di Monteguidi, piccolo paese della Val d’Elsa e il partigiano Bube, eroe della Resistenza. Una storia di resilienza al femminile di una giovane donna capace di aspettare l’amato – macchiatosi di un delitto e costretto a scontare una pena di 14 anni di carcere – con animo fedele e ostinato.
‘ACHTUNG! BANDITI! – CARLO LIZZANI
Questo film del 1951, che segna l’esordio alla regia di Carlo Lizzani, venne realizzato grazie alla sottoscrizione di “azioni” da 500 lire, una sorta di crowdfunding. Nel cast una giovane Gina Lollobrigida, Andrea Checchi e il futuro regista Giuliano Montaldo. La pellicola racconta la lotta di partigiani e operai a Genova e in Liguria. Un gruppo di partigiani deve recarsi a Genova per procurarsi delle armi nascoste in una fabbrica. In città è in atto uno sciopero che i soldati tedeschi stanno cercano di soffocare con la violenza. La fabbrica diventa teatro di uno scontro tra nazisti e partigiani, spalleggiati dagli operai.
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