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I GIARDINI DI KEW GARDENS CHE HANNO CONQUISTATO VIRGINIA WOLF

La famosa autrice inglese Virginia Woolf ha intitolato Kew Gardens uno dei suoi racconti, pubblicato nel 1919, è ambientato nell’omonimo giardino botanico di Londra in un caldo giorno di luglio dove quattro gruppi di persone si incontrano tra le aiuole del parco in una corrispondenza di immagini metaforiche e parole di passione e desiderio, tra i movimenti casuali dei visitatori e quello delle farfalle, il tutto incorniciato dai colori e dalle varie forme di fiori e piante. Ci troviamo nei bellissimi Royal Botanic Gardens, conosciuti come Kew Gardens, tra Richmond upon Thames e Kew, a circa 10 km a sud-ovest di Londra, considerati tra i giardini pubblici più belli al mondo per la conservazione della biodiversità. Un posto di incantevole meraviglia, un luogo magico dove la natura viene tutelata da secoli e che nel 2003 viene riconosciuto dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Questi giardini delle meraviglie conducono i viaggiatori all’interno di un mondo straordinario dove la natura regna sovrana da secoli, in un passato antico e mai dimenticato, infatti, la costruzione di questo complesso sistema di serre e giardini risale al progetto originario di Lord Capel di Tewkesbury che creò il giardino esotico della Kew House, in seguito ampliato dalla Principessa Augusta, vedova del Principe di Galles, che nel 1759 sognò di creare un’area botanica nel quartiere a sud-ovest di Londra; anche Giorgio III apportò delle modifiche, fece demolire la Kew House in luogo della Dutch House, costruita come nursery per i rampolli reali nel 1781. Fu solo nel 1840 che i giardini furono riconosciuti come Orto botanico nazionale e vennero ingranditi fino a 130 ettari attirando visitatori e appassionati da ogni parte del mondo che amano perdersi tra le sue straordinarie bellezze e meraviglie. Oggi Kew Gardens ospita specie floreali ed esemplari di piante rare e provenienti da ogni parte del mondo, creando uno spettacolo naturale ed emozionante che non si limita a una semplice osservazione, ma a una vera e propria esperienza naturalistica che coinvolge tutti i sensi.

Tra i luoghi più caratteristici di questo immenso giardino c’è la Palm House, la residenza ufficiale delle palme esotiche introdotte in Europa in età vittoriana, costruita nella seconda metà dell’Ottocento dall’architetto Decimus Barton, fu la prima grande opera architettonica in cui si utilizzò il ferro in grande quantità. Nei pressi della Palm House si trova una fila di dieci statue di animali, ognuna delle quali reca uno stemma nobiliare, i Queen’s Beast, a rimarcare le origini della regina Elisabetta II, infatti la loro collocazione avvenne in occasione della sua incoronazione, avvenuta nel 1953. I Kew Garden vantano anche la presenza della più grande palma della terra, la Jubaea chilensis, ospitata nell’enorme  edificio iconico, la Temperate house che si snoda su una superficie di quasi cinquemila metri quadrati.

Palm House

Nel 1987, inoltre, fu la Principessa Diana ad inaugurare una terza serra, la Princess of Wales Conservatory, in memoria della sua antenata fondatrice dei giardini, la principessa Augusta, una sorta di viaggio del mondo, con dieci zone climatiche, dai deserti del globo ai tropici, controllate da un sistema estremamente sofisticato. Tra le attrazioni imperdibili all’interno del complesso c’è anche la Treetop Walk, una passeggiata sospesa a 18 metri dal suolo che permette ai visitatori di camminare tra gli alberi e ammirare la bellezza del complesso dall’alto, ad arricchire la visita, la Waterlily House, con le sue ninfee giganti, il Kew Palace, l’antica residenza estiva di re Giorgio III, l’edificio più antico all’interno dei giardini nonché uno dei cinque palazzi storici reali di Londra, il Giardino Mediterraneo, nel Rock Garden, nell’Arboretum e lungo l’iconico Great Walk Borders, un lungo viale fiancheggiato da aiuole composte da migliaia di fiori variopinti.

Treetop Walk

Nei giardini sono anche presenti due musei. Il Museum no. 1, progettato da Decimus Burton e aperto nel 1857, al fine di porre l’accento sulla dipendenza dell’umanità dalle piante, il secondo è la Marianne North Gallery, costruita nel 1880 per ospitare i dipinti di Marianne North, figlia di un parlamentare che si dilettava a dipingere numerose specie di piante. Infine, un altro grande edificio che testimonia i momenti chiave della storia britannica è la Great Pagoda, ritornata al suo originale splendore nel 2018 con gli 80 draghi che originariamente ornavano i tetti, ciascuno scolpito nel legno, fu completata nel 1762 come regalo per la principessa Augusta, la fondatrice dei giardini, rappresenta uno dei numerosi edifici cinesi progettati per il giardino botanico da Sir William Chambers che aveva passato il tempo viaggiando e studiando l’architettura dell’Asia orientale,  alta circa 50 metri e con 253 gradini, durante la Seconda Guerra Mondiale, era stata un ottimo sito per testare le cortine di fumo degli aerei militari.

Pagoda

I magnifici giardini di Kew Gardens oggi rappresentano uno dei centri di ricerca botanica maggiori al mondo dove perdersi e immergersi nella natura più spettacolare come fece la grande e immortale Virginia Woolf che rimase ammaliata da questo luogo al punto tale da trasformarlo nello scenario reale del suo racconto descrivendo, minuziosamente, tutte le bellezze e i colori che gli appartengono e che ancora oggi incantano ed emozionano tutti coloro che hanno la fortuna di visitarlo.

copertina

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