ATTUALITÀ

LONDRA HA UN NUOVO RE… E UNA NUOVA REGINA

God save the King. È l’eco che riecheggia quest’oggi sulla capitale inglese segnando una nuova era in questo giorno epocale. Dalla dipartita della sovrana più longeva della storia, il mondo si risveglia febbricitante per l’incoronazione di re Carlo III.

Per la prima volta nella storia della Gran Bretagna l’incoronazione non sarà un’esclusiva della Chiesa d’Inghilterra (anglicana). Per volere di Carlo III parteciperanno leader di tutte le religioni.

Sono passati 71 anni da quando, nel 1952, all’età di tre anni, Carlo è diventato l’erede al trono della monarchia britannica. Un ruolo che ha mantenuto per gran parte della sua esistenza, all’ombra della mamma Elisabetta II. Dopo la morte della regina ora tocca a lui prendere le redini della corona.

Una fama, quella di erede al trono d’Inghilterra, superata solo dal gossip che negli anni ha nutrito a suo svantaggio. Prima per il triangolo amoroso più discusso del ‘900, poi, per le diffamanti dichiarazioni giornalistiche e letterarie del suo secondogenito. Situazione che sicuramente ha avvicinato la figura del nuovo sovrano ai comuni mortali che ab illo tempore lo seguono appassionatamente.

Come è noto, la capitale inglese è tra le più ricche di tradizioni millenarie inossidabili. Da quelle monarchiche alle più comuni come il rito del thè.

In caso di crisi accendi il bollitore! In inglese suona meglio “putting the kettle on in a crisis”, questo per intendere come, in caso di problemi e discussioni, preparare un tè può essere un modo per far diminuire l’ansia e calmarsi.

Un’altra famosissima ossessione? Avere sempre un avido interesse per il tempo atmosferico.
Parlare del tempo atmosferico è uno dei primi modi di approcciarsi a qualcuno, motivo per cui è bene essere ferrati sull’argomento.

E proprio a proposito di tradizioni sarà proprio il nostro Carlo a rompere gli argini di consuetudini regali millenarie con inesorabile modernità. Proprio lui che ha voluto per sé una cerimonia organizzata in tempi record quasi a compensare “ la lunga attesa” verso il trono, tradizionale – come vuole la simbologia profana e religiosa che porta con sé il rito arcaico – e moderna.

In fondo, fin da bambino, è stato indicato come il ponte della monarchia verso il futuro: è stato il primo erede al trono non istruito a casa, il primo a conseguire una laurea, il primo a crescere sotto i riflettori dei media, mentre la deferenza nei confronti della regalità cambiava faccia e, tra alti e bassi, si serrava intorno a una sovrana, diventata icona globale fino all’ultimo dei suoi giorni e oltre.

Il neo sovrano ha voluto una cerimonia più snella con meno ospiti, il che significa meno spese – basti pensare a quelle per la loro sicurezza -, meno sfarzosa, meno lunga. 

Un segno di rispetto al popolo – che paga, trattandosi di un evento di Stato – nonostante il difficile periodo post pandemia e la crisi economica. In cambio, la promessa di un pezzo di storia a portata di tutti, sudditi e non, trasmesso in mondovisione, con teste coronate e capi di stato a fare da “testimonial”. Un’iniezione di fiducia per l’orgoglio nazionale e il mercato con il turismo spinto ai massimi livelli e un merchandising che andrà certamente a ruba. Il tutto rispettando la tradizione e la monarchia.

Si può dire che Carlo, al trono, si sia preparato per tutta la vita. Aveva quattro anni quando, ancora inconsapevole e visibilmente annoiato, appoggiato al balconcino della Royal Gallery, assisteva all’incoronazione della madre.

Oggi è un giorno epocale tanto atteso. E non dimentichiamo che su quel trono, al suo fianco, siederà Camilla, l’antico amore, che diventa Regina.

Editoriale 98

In questo 98 numero di Metis Magazine abbiamo voluto raccontarvi della capitale inglese che si vede protagonista di un evento storico mondiale tanto atteso: l’incoronazione di Carlo III.

Vi abbiamo raccontato Londra, capitale ricca di tradizioni e modernità. Il tutto accompagnato dalle nostre immancabili rubriche e interviste. Non perdetevi questo nuovo numero di Maggio. Buona lettura.

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