ATTUALITÀ

PEPPINO IMPASTATO: TRE LIBRI PER RICORDARLO

«Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare… prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!» Dal film “I cento passi” di M.Tullio Giordana

Il 9 maggio 1978 è una data che ha cambiato la storia del nostro Paese: la mattina di quel giorno infatti, all’interno del bagagliaio di una Renault 4 rossa parcheggiata in Via Caetani a Roma, le forze di polizia ritrovavano il corpo senza vita del Presidente della DC Aldo Moro, rapito 55 giorni prima dal gruppo terroristico delle Brigate Rosse. Qualche ora prima, nella notte tra l’8 ed il 9 maggio, perdeva la vita anche il giornalista e attivista siciliano, Peppino Impastato, il cui nome, allora ancora poco conosciuto, dal momento della sua tragica scomparsa, diventerà uno dei simboli della lotta contro le mafie.

Giuseppe Impastato detto Peppino, era nato a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948. Nonostante appartenesse ad una famiglia inserita negli ambienti mafiosi locali, il giovane Peppino, prese ben presto le distanze schierandosi contro il padre Luigi, che lo cacciò di casa,  intraprendendo un’attività politico-culturale di sinistra e di antimafia. Nel 1965 Impastato fondò il giornalino “L’idea socialista”, sequestrato dopo pochi numeri, e aderì al PSIUP, Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. In seguito partecipò come dirigente alle attività delle nuove formazioni comuniste, come “Il manifesto” e, in particolare “Lotta Continua”. Nel 1975 partecipa alla nascita dell’associazione culturale “Musica e Cultura” e nel 1977 con il suo gruppo fonda Radio Aut, un’emittente radiofonica libera autofinanziata, con cui denuncia i crimini e gli affari dei mafiosi locali tra i quali spicca il capomafia Gaetano Badalamenti, chiamato “Tano Seduto” dallo stesso Impastato. Nel 1978 si candidò alle elezioni comunali di Cinisi, nella lista di Democrazia Proletaria ma non fece in tempo a sapere l’esito delle votazioni perché fu ucciso in piena campagna elettorale. Su commissione di Badalamenti, il giovane Peppino, fu dapprima sequestrato, pestato a morte e poi portato sui binari della ferrovia Palermo -Trapani (per simulare che fosse rimasto ucciso come suicida nel corso di un attentato) e fatto saltare in aria con una carica di tritolo. Il delitto, avvenuto in piena notte, passò quasi inosservato poiché proprio in quelle stesse ore venne ritrovato il corpo senza vita del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro. Nel corso vicenda giudiziaria sulla morte di Peppino Impastato, che si svolse in vari passaggi, sono stati riconosciuti come colpevoli Salvatore Palazzolo, affiliato alla cosca mafiosa di Cinisi e condannato a trent’anni di reclusione, e Gaetano Badalamenti, condannato all’ergastolo.

A far conoscere la figura di Impastato al grande pubblico fu il regista Marco Tullio Giordana con la pellicola “I cento passi” (2000), il cui titolo simboleggia la distanza tra la casa di Impastato alla casa di Gaetano Badalamenti, il capomafia di Cinisi. Peppino Impastato è stato capace di dire no al familismo mafioso che lo circondava, ha denunciato la criminalità siciliana e il traffico internazionale di stupefacenti ai microfoni di Radio Aut e nel programma Onda pazza. Con la Legge numero 56 del 2007, la giornata del 9 maggio è stata dedicata a «tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice». Perché, come ricordò nel 2015 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «ricordare significa anche non rassegnarsi mai nella ricerca della verità». E noi lo ricordiamo con una lista di libri da leggere sulla sua vita e il suo pensiero politico.

SALVO VITALE, PEPPINO IMPASTATO.UNA VITA CONTRO LA MAFIA

«Tra la casa di Peppino Impastato e quella di Gaetano Badalamenti ci sono cento passi. Li ho consumati per la prima volta in un pomeriggio di gennaio, con uno scirocco gelido che lavava i marciapiedi e gonfiava i vestiti. Mi ricordo un cielo opprimente e la strada bianca che tagliava il paese in tutta la sua lunghezza, dal mare fino alle prime pietre del monte Pecoraro. Cento passi, cento secondi: provai a contarli e pensai a Peppino. A quante volte era passato davanti alle persiane di don Tano quando ancora non sapeva come sarebbe finita. Pensai a Peppino, con i pugni in tasca, tra quelle case, perduto con i suoi fantasmi. Infine pensai che è facile morire in fondo alla Sicilia».

Il giornalista e scrittore siciliano Salvo Vitale, amico, fin dalla adolescenza di Peppino Impastato, ripercorre in questo volume la vita del giovane giornalista e attivista siciliano non tanto per celebrarne il ricordo, quanto per restituire alla storia la sua figura di rivoluzionario. Un uomo scomodo, coraggioso, irriverente che ha sfidato in prima persona la mafia, denunciando dai microfoni di Radio Aut, interessi che ruotano intorno all’ampliamento dell’aeroporto di Punta Raisi, il primo grande business di Cosa Nostra, mettendo con le spalle al muro il boss Tano Badalamenti che per ritorsione, ne commissiona l’assassinio. Alla ricostruzione della vita di Impastato, Vitale affianca però anche una ricca documentazione fotografica e una riflessione su tutto quello uno che è avvenuto dopo la sua morte, dai periodi politici cruciali della Sicilia fino al lungo iter giudiziario che ha portato nel 2001 alla condanna di Vito Palazzolo a 30 anni (con rito abbreviato) e nel 2002 alla sentenza di ergastolo per Badalamenti (con rito ordinario). Il boss, intanto, era già stato condannato a New York nel processo sulla Pizza Connection e si trovava in carcere da tempo per il reato di traffico internazionale di droga. Con le idee e il coraggio di Peppino ogni anno a Cinisi si svolge il Forum Sociale Antimafia, uno degli appuntamenti più importanti a livello nazionale legati all’antimafia. (Rubettino, pagg.344, 15,00 euro)

CRISTINA CUCINELLA – EVELIN COSTA, GUIDA AI LUOGHI DI PEPPINO IMPASTATO

Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio.Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di Giustizia che lo portò a lottare”. Modena City Ramblers, I cento passi.

Cristina Cucinella e Evelin Costa ripercorrono la vicenda di Peppino Impastato, giornalista e attivista vittima di mafia, attraverso i luoghi che hanno contribuito a disegnare una storia di coraggio, lotta e impegno per la difesa del territorio e per una società libera e democratica. Cinisi, l’ex casa Badalamenti, il Casolare, la Verticale del Tempo, Il mulinazzo, Radio Aut ma è soprattutto Casa Memoria a fare da fulcro a questo viaggio nel tempo sulle orme di Peppino Impastato. “Casa Memoria Giuseppe e Felicia Impastato”, è la Casa-Museo dedicata alla memoria di Peppino Impastato e di sua madre Felicia. Quella che oggi è un museo, un luogo di divulgazione della verità e della cultura, simbolo di lotta e resistenza contro il potere e la mafia, nel passato è stata la vera abitazione della famiglia Impastato. (Navarra Editore, pagg.100, 9,90 euro)

DANILO SUhttps://www.mondadoristore.it/Da-Radio-Aut-Radio-100-passi-Danilo-Sulis/eai978883205563/LIS, DA RADIO AUT A RADIO 100 PASSI. PEPPINO IMPASTATO UNA STORIA ANCORA IN CAMMINO

“Peppino è vivo e trasmette insieme a noi” Danilo Sulis

Danilo Sulis, musicista, pioniere delle radio libere negli anni Settanta, è stato uno storico amico e collaboratore di Peppino Impastato, il conduttore radiofonico e attivista assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Nel suo libro “Da Radio Aut a Radio 100 passi” ripercorre i trascorsi con Impastato dal Circolo “Musica e Cultura” a Radio Aut fino all’esperienza di «Radio 100 passi» fondata nel 2007, un network con più di 20 emittenti online in tutta Italia che ha l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità e praticare l’informazione libera ed indipendente. Un viaggio lungo 40 anni attraverso la storia delle radio libere, tra lotta alla mafia, impegno civile, musica e informazione. Un testo impreziosito da una ricca galleria fotografica che copre l’intero periodo di narrazione: dai testi del programma “Onda pazza”, dalle locandine originali degli eventi musicali e teatrali fino all’inaugurazione di Radio 100 passi, che prosegue il cammino antimafia tracciato da Impastato. (Navarra Editore, pagg. 192, 15,00 euro)

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