CULTURA

ARTE E DROGA: STATI DI ALTERAZIONE E CREATIVITÀ

 

Il mondo dell’arte pullula da sempre di molti profeti, teorici e praticanti della “cultura della droga”, infatti le sostanze stupefacenti la facevano da padrone tra gli artisti della beat generation, tra gli espressionisti astratti, tra gli esistenzialisti parigini del dopoguerra e tra gli aderenti all’arte psichedelica.

Il binomio “arte-droga” è sempre stato molto stretto ed è spesso stato giustificato facendo presente che l’artista per creare ha bisogno di trascendere e di allentare i freni inibitori, liberandosi dalla trappola del razionalismo e permettendo cosi al “genio” di fluire senza sovrastrutture di sorta, cercando di far confluire nella creazione artistica l’astratto e l’indecifrabile e di rendere opera d’arte delle sensazioni e delle visioni che sono sperimentabili solo in stati di alterazione.

Nella storia, moltissimi sono gli artisti che hanno creato capolavori  sotto l’effetto di sostanze stupefacenti:

Charles Baudelaire

In alcuni casi, le opere di maggior successo di alcuni artisti sono nate proprio sotto effetto di stimolanti, proprio come Les Fleurs du Mal, una raccolta lirica di Charles Baudelaire il quale, insieme ad altri artisti suoi contemporanei (i famosi poeti maledetti) tra cui Verlaine, Rimbaud e Mallarmè, entrò a far parte del Club des Hashischins. I componenti di questo club usavano droghe, provocandosi allucinazioni, soprattutto con l’hashish, sostanza che ispirò a Baudelaire il saggio Les Paradis artificiels e Opium et haschisch.

Robert Louis Stevenson

Secondo recenti ricerche, Robert Louis Stevenson avrebbe scritto il famosissimo racconto “Dottor Jeckill e Mr. Hide” sotto l’effetto di derivati dell’ergot, un fungo allucinogeno potenzialmente letale. Nell’Ottocento l’ergotina veniva utilizzata per curare la tubercolosi e Stevenson era appunto tubercolotico. L’uso di questa sostanza sdoppiò la sua personalità, tanto che sua moglie, in una lettera scritta nell’agosto del 1885, parve molto preoccupata di questa sua condizione e non a caso lo scrittore, due settimane dopo, cominciò a scrivere il famoso racconto sulla duplicità della natura umana.

A quanto pare anche William Shakespeare faceva uso di marijuana prima di comporre le sue opere, alla stregua di Victor Hugo. Stephen King, invece, dichiarò di aver scritto Cujo dopo aver bevuto così tante birre e aver assunto così tante droghe da non ricordare quasi nulla della stesura del libro.

Andy Warhol

In molti conoscono la Factory di New York, un luogo voluto da padre della Pop Art Andy Warhol, nel quale si registravano dischi, si giravano film, si dipingevano quadri, si faceva sesso e ovviamente si consumavano svariati tipi di droghe. Lo stesso Warhol non fece mai mistero della sua propensione al massiccio uso di sostanze stupefacenti e non è difficile pensare che il famoso barattolo di zuppa Campbell o la Marylin Monroe dai colori alterati fossero stati creati in stati di alterazione.

“I Girasoli”, Van Gogh

In pochi invece sanno della passione di Van Gogh per il colore giallo, diventato predominante nelle sue opere dell’ultimo periodo e del motivo per il quale quel colore gli piacesse tanto. A quanto pare il pittore abusava dell’assenzio, un liquore altamente tossico, che agiva sul sistema nervoso, provocando allucinazioni, attacchi epilettici e la xantopia, ovvero la ‘visione gialla’ degli oggetti, in particolare di quelli bianchi o chiari.

L’arte, intesa come massima espressione di creatività, può nascere da uno stato di confusione quale quello a cui dà luogo l’assunzione di droghe? In molti sostengono che là dove non c’è creatività autonoma e consapevole non c’è arte, ma se prendessimo per buona la frase del poeta visionario William Blake, che dice: «Se le porte della percezione fossero aperte vedremmo ogni cosa come realmente è: infinita», potremmo dire almeno di aver intravisto, attraverso gli occhi di “artisti alterati”, l’infinito.

Copyright foto:

http://www.newyorker.com/magazine/2010/01/11/top-of-the-pops

http://libreriamo.it/arte/le-10-opere-piu-celebri-di-vincent-van-gogh/

http://guide.supereva.it/letteratura_fantasy_e_fantascienza/interventi/2006/03/250259.shtml

https://www.cinquecosebelle.it/cinque-belle-poesie-di-charles-baudelaire-da-i-fiori-del-male/

http://www.coroflot.com/geoffreynurse/drug-paintings?city=brooklyn&school_id=64334&

Rispondi