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INTERVISTA A ALESSANDRO BANCHELLI, IL COPYWRITER CHE CI SPIEGA LA COMUNICAZIONE POLITICA DI QUESTO DECENNIO

Alessandro Banchelli ha lavorato per alcune tra le più importanti realtà imprenditoriali italiane in qualità di marketer e copywriter. Autore di Copywriting Per Vendere Online, guida di Programmazione Neurolinguistica, deve la sua passione per la politica al suo bisnonno, uno dei pochi piccoli imprenditori che partecipò alla riunione fondativa del partito comunista a cui il fascismo portò via bar ed impresa di costruzione di materassi. Perse tutto ma mantenne la fede politica. La sua sensibilità civica lo ha portato a seguire la scena politica fin da giovanissimo e a intraprendere gli studi in Comunicazione pubblica e politica.

Com’è cambiata la comunicazione politica con l’arrivo del marketing politico?

Il marketing politico odierno ha eroso totalmente la comunicazione politica classica demolendola su due versanti: il bisogno di una logica razionale e la necessità di una precisa fede politica.

Entrambi non funzionano più se vuoi vincere davvero.

Chi li utilizza non farà altro che raccattare solo piccole briciole di consenso.

Se si vuole davvero vincere in politica, adesso devi usare solo l’emozione e negare qualsiasi precisa fede politica etichettabile.

Un esempio? Ecco come si posizionò Macron per vincere. Questo è un estratto del suo libro “Rivoluzione”. Guarda come usa la speranza. Guarda come usa il bisogno di non essere etichettato.

Affrontare la realtà del mondo ci farà ritrovare la speranza. Alcuni pensano che il nostro paese sia in declino, che il peggio debba ancora arrivare, che la nostra civiltà sia in via di estinzione. Che il nostro unico orizzonte consista nell’arretramento o nella guerra civile. Che per proteggerci dalle grandi trasformazioni mondiali dovremmo tornare indietro nel tempo e applicare le ricette del secolo scorso. Altri pensano che la Francia possa continuare più o meno così, scendendo sì la china, ma una china non troppo ripida. Che il gioco dell’alternanza politica basterà a darci un po’ di respiro. Dopo la sinistra, la destra. Le stesse facce e gli stessi uomini, oramai da tanti anni. Io sono convinto che abbiano torto, sia gli uni sia gli altri. 

L’applicazione del marketing alla comunicazione dei partiti e movimenti è già affermata nello scenario politico italiano o ancora in fase sperimentale?

Il marketing è pienamente utilizzato in tutti i partiti e movimenti. Il problema per alcuni partiti e movimenti è che lo utilizzano male e senza continuità.

Utilizzarlo bene e con continuità significa ad esempio scegliere concetti specifici, aggettivi evocativi e metafore in grado di suscitare l’emozione che si desidera indurre in chi legge/ascolta/guarda.

Ecco un esempio di come Renzi usava i concetti di urgenza, velocità e cambiamento, l’aggettivo evocativo affascinante e la metafora della clessidra.

La politica è una esperienza straordinariamente affascinante, ma non la fai per sempre. Questo mi porta a dire che io vivo con urgenza con questo tempo: per me la clessidra è voltata ogni momento, nessun giorno è sbagliato per cominciare a cambiare davvero e da questo punto di vista, ciò mi porta a dire che voglio fare velocemente le riforme.

Quale leader dimostra di saper essere presente in maniera più efficace sul “mercato”?

La risposta più semplice è quella più evidente a tutti: Salvini.

Salvini, al di là di quello che noi marketer definiamo positioning, conosce la retorica ed è la retorica la sua arma vincente.

Ecco come riesce a demolire la logica degli ispettori dell’Onu inserendola nel campo della finzione-intrattenimento e quindi neutralizzandone il valore.

Arrivano gli ispettori dell’Onu a verificare se siamo cattivi e razzisti, arrivino anche gli ispettori al Tesoro, manca l’ispettore Derrick e il tenente Colombo e poi ce li abbiamo tutti

Chi ritiene Salvini un becero ignorante è lui stesso ignorante e lui stesso becero.

Da copywriter, quindi da professionista del processo comunicativo, che consigli daresti a formazioni nascenti, ad esempio Potere al Popolo o Sinistra Italiana?

Darei due consigli: uno metodologico ed uno strategico.

Dal punto di vista metodologico questi partiti nascono tutti da una conoscenza di Marx a dir poco superficiale, direi debole e pressocchè inutile.

Di Marx prendono solo il concetto di lotta di classe quando invece dovrebbero concentrarsi sul secondo pilastro del suo pensiero ossia la tendenza ineluttabile del capitalismo alla totale caduta dei profitti e quindi al passaggio da capitalismo da economia reale a capitalismo predatorio della Finanza.

E’ naturale per i capitalisti passare alla finanza quando per loro tra il 1869 ed il 2010 la caduta del tasso di profitto nei maggiori paesi occidentali è passato dal 40 al 13.4%.

Ed è proprio qui il punto. Questi partiti continuano a richiamarsi ad una lotta di classe contro un’economia reale rappresentata dall’impresa italiana che allo stato attuale è purtroppo in via di estinzione o peggio trovano coesione solo nel concetto di antirazzismo in totale assenza di razzismo.

Secondo te come dovrebbe essere letto e interpretato il messaggio di Marx per una nuova lotta di classe?

La lotta di classe attuale è quella tra il binomio lavoratori-economia reale contro il capitalismo finanziario neoliberista che questa lotta la sta vincendo a mani basse ed a tutti i livelli ossia psicologico, economico ed infine legislativo.

Se questi partiti continueranno a leggere Marx in maniera superficiale ed a pensare che il razzismo esista davvero saranno destinati all’oblio.

Dal punto di vista strategico invece consiglierei di attuare un processo a due tappe.

La prima è quella di trasformarsi da partiti in comunità etiche di sinistra per lo scambio di servizi e la collettivizzazione delle necessità.

In questo modo passerebbero da contenitori fluidi di voti, utili solo in occasione di elezioni, in vere e proprie comunità solide, dove l’interscambio reciproco diviene vera forza sociale in grado di essere scatenata rapidamente sia a livello di comunicazione che praticamente per realizzare piccoli ma costanti obiettivi economici utili alla comunità.

Una volta trasformati i partiti in comunità solide in grado di produrre piccoli obiettivi economici dovrebbero abbracciare in toto il concetto di Italia ed italianità che allo stato attuale è fondamento espressivo del positioning di destra.

Una sinistra di comunità, economica, contro la finanza, italiana, fatta di lavoratori e piccoli imprenditori è l’unica strada percorribile sia a livello di marketing che a livello pratico.

Attualmente sei Business Communication Manager della startup fiorentina Sinaptic, parlaci dei tuoi progetti per il futuro?

Quest’anno lancerò il Paradiso dei Copy, un progetto che da un lato insegnerà a chiunque abbia passione per la scrittura, a trasformarla in un lavoro a tempo pieno abbracciando il marketing online. Dall’altro avrà come obiettivo quello di spiegare tutte le tecniche di scrittura e manipolazione che il neoliberismo utilizza per perpetuare sé stesso.

Erika Bucca

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