CULTURA

IL TAO E LA DOTTRINA DEI CINQUE ELEMENTI

Il Taoismo, come molte religioni orientali, non ha un concetto di linearità del tempo e della storia. Non vi è inizio e fine, non vi è una origine o un termine ultimo. L’esistenza è per l’appunto ciclica, un costante ritorno, una sorta di immenso Uroboro che torna a mordersi, per tornare di nuovo al punto di partenza.

Il Tao è esattamente tutto ciò: il ciclo, il moto armonico, l’oscillazione.

In tutto ciò, nella costante unione di Yin e Yang, si manifestano i cinque elementi, che altro non sono che rappresentazioni metaforiche della stessa esistenza, di quello stesso ciclo che è costituito dal Tao, che mette in movimento la mistica energia chiamata Qi.

Il primo stato è espresso dalla figura dell’acqua. Parliamo dunque della quiete, del momento prima del moto. L’energia è ferma, non è esplosa. Esattamente come l’acqua che, indisturbata, resta ferma nel suo stato di quiete.

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Il secondo elemento a comparire è il legno. In ciò la vita esplode, prende forma, e il Qi, messo in movimento, si manifesta. Ulteriore richiamo al movimento dopo la quiete è preso dalla natura, con gli alberi, e le piante in generale, che tornano a fiorire in primavera, dopo la morte invernale. Vediamo dunque come la trasformazione nelle varie fasi non sia lineare, ma ogni fase abbia la sua ragione di essere a sé stante.

Arriva il momento del terzo elemento, il fuoco. La particolarità del fuoco è la capacità di sostenersi in una stato di emissione energetica costante. Secondo i taoisti il fuoco, bruciando, è in un suo stato di quiete costante. Mentre il legno “esplode” nel suo Qi in un momento, come la primavera, il fuoco rimane in un forte e spettacolare equilibrio.

Al morire del fuoco, il quarto elemento prende possesso delle fasi di questo ciclo, nella figura del metallo. L’energia si ferma, si condensa, è in uno stato di calma apparente. La differenza con la fase dell’acqua è nella maggiore presenza energetica: nel metallo il Qi è più potente, dopo essere stato espresso nelle fasi precedenti, e finalmente portato a condensarsi, senza emissione e dispersione successiva.

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L’ultimo elemento contiene, nelle sue caratteristiche, i precedenti: parliamo della terra, che combina in sé ogni fase del Tao.

Così possiamo rappresentare una sorta di albero del Tao, che ha nelle sue radici l’equilibrio tra Yin e Yang, ma che nelle sue foglie è costituito dai cinque elementi. Tutto ciò, insieme, dà vita all’Universo, alle stelle, al Sole e a ogni cosa esistente.

Molto interessante è riscontrare come il taoismo non vada in contrapposizione con le conoscenze moderne sulla cosmologia e la nascita dell’Universo. Non è forse il Big Bang una grande esplosione di energia da uno stato di quiete? Non è forse tutto l’universo un qualcosa costruito da tanti elementi di base, che continuano a scambiarsi, costruendo e distruggendo?

 

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