Da giorni circola in rete la notizia che fa scalpitare social addicted, addetti ai lavori e curiosi: Twitter – il già noto social network del “cinguettio”, ndr – ha annunciato di estendere il limite dei 140 caratteri, passando esattamente al doppio, quindi 280.
Si tratta di una sperimentazione, per cui la possibilità di fare post più lunghi, per il momento, è stata data solo ad alcuni utenti, e ancora non si sa quando la novità sarà disponibile per tutti.
La notizia suscita pareri contrastanti tra gli utenti del web. Ai favorevolissimi, si contrappone chi ritiene che con l’estensione va a snaturarsi la reale sostanza di Twitter, che ha inizialmente puntato tutto sulla capacità di sintesi, rischiando quindi di diventare troppo simile a social come Facebook, che non ha un limite di caratteri per i propri post.
Invece c’è chi, ironizzando sulla questione, reclama l’aggiunta del tasto “modifica”. Il social, infatti, al contrario di altri, non consente di modificare i post una volta pubblicati. Ed è risaputo che se errare è umano, la rete non perdona.
Con l’hashtag #twitter280 è possibile seguire le conversazioni e le reazioni degli amanti della piattaforma in merito alla questione. Ma per capire se la novità sarà realmente rivoluzionaria, bisognerà attendere che l’estensione dei caratteri arrivi a tutti.
Intanto, grazie alle indicazioni di alcuni utenti, sono stati forniti dei modi per aggirare l’ostacolo ed ingannare l’attesa, anche se il funzionamento di alcuni di questi è stato bloccato dallo stesso Twitter.
Uno di questi richiede l’aggiunta dell’estensione TamperMonkey al proprio browser Chrome. E dopo qualche configurazione, un paio di passaggi, e un po’ di pazienza, si potrà postare il proprio tweet di 280 caratteri.
Attenzione a non farsi ingannare dal conta battute della finestra di scrittura, che continuerà a segnare i consueti 140 caratteri.
Un’altra strada la fornisce il Coo di EmailOctopus, Thomas Evans: anche in questo caso si tratta di un’estensione per browser Chrome, ma tramite stringhe JavaScript, che interviene direttamente sui post di Twitter. Eventuali blocchi da parte della piattaforma si possono aggirare passando da TweetDeck.
Ai più pigri, invece, non resta che attendere.
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