Oggi più che mai, sono i muri e non i ponti il tema politico che si sviluppa intorno ad argomenti quali le migrazioni, l’integrazione, l’accoglienza e la solidarietà.
Uno degli eventi più emblematici della Storia del Novecento è sicuramente la costruzione del Muro di Berlino, fatto costruire dal governo della Repubblica Democratica Tedesca con lo scopo di creare una divisione tra il blocco filosovietico e le zone controllate da Francia, Regno Unito e Stati Uniti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il primo mattone del simbolo principale della Cortina di Ferro venne posto proprio oggi, il 13 agosto del 1961.
La Germania era infatti diventata oggetto preferito della Guerra Fredda, contesa tra le due superpotenze nemiche, gli USA e l’ URSS.
La città di Berlino avrebbe rappresentato con la sua divisione interna mediante un muro, perciò, l’evidente separazione tra due forze oppositive politiche: la “DDR” (“Deutsche Demokratische Republik” – Repubblica Democartica Tedesca) ad Est sotto l’influenza dell’Unione Sovietica e la “BRD” (“Bundesrepublik Deutschland” – Repubblica Federale della Germania) ad Ovest, sotto l’influenza degli Stati Uniti.
Il muro costruito a partire da quell’agosto sarebbe stato invalicabile fino alla sua distruzione, il 9 novembre 1989.
Non solo a Berlino ma in tutta la Germania il confine tra Est e Ovest diventò un’invalicabile trappola mortale.
I soldati della DDR ricevettero l’ordine di sparare su tutti quelli che cercavano di attraversare la zona di confine che con gli anni fu attrezzata con dei macchinari sempre più terrificanti: dalle mine anti-uomo al filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, e addirittura con la presenza di degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta “striscia della morte”.
Tra il 1961 e il 1989 furono uccise più di 130 persone che provarono a superare il Muro per raggiungere Berlino Ovest, mentre le poche che riuscirono a scappare lo fecero in modo spesso più che rocambolesco.
La separazione tra le due Germanie e soprattutto la vita all’interno della DDR condizionerà profondamente la vita dei tedeschi e dei berlinesi in particolare, come raccontato da intense pellicole come “Le vite degli altri”, “Good Bye Lenin”, “La spia che venne dal freddo”, “Il cielo sopra Berlino” e “Tunnel”, oltre che da numerosi romanzi come “C’era una volta la DDR”, di Anna Funder, “Il cielo diviso”, di Christa Wolf e “In fondo al viale del sole”, di Thomas Brussig.
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Per ulteriori approfondimenti:
ANOTHER BRICK IN THE WALL: QUEI FOLLI TENTATIVI DI FUGA OLTRE IL MURO DI BERLINO
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