La tecnologia è divenuta, ormai, il nostro pane quotidiano. Per questo motivo non possiamo fare a meno di incuriosirci difronte gli ultimi ritrovati tech che ci impressionano e stupiscono sempre più. Però, essere al passo coi tempi diviene sempre più costoso, soprattutto se siamo entusiasti seguaci delle ultime tecnologie in ogni campo della scienza e dell’intrattenimento.
Se computer super potenti o smartphone super intelligenti non ci stupiscono più, dobbiamo fare dei grossi salti in avanti e immaginare come potrebbe essere la futura intelligenza artificiale, scoprendone e studiandone gli albori che viviamo in questo periodo.
Uno dei ritrovati che più ci ha incuriositi in questi giorni è stato questo fantastico robot falegname in grado, in pochissimo tempo, di costruire un’intera casa. Insomma, il lavoro di una squadra di persone specializzate nella falegnameria, sostituita da un unico robot che ci regala lo stesso risultato nella metà del tempo. Il robot è stato costruito da ETH di Zurigo ed è il primo della sua specie. Davvero stupefacente.
In questa meravigliosa primavera all’insegna della tecnologia abbiamo un altra chicca da proporvi: una stampante 3D che utilizza la realtà aumentata.Questo prototipo è nato da un progetto di Huaishu Peng in collaborazione con il MIT, Cornell, Hasso-Plattner e University of Central Florida. Il nome di questo robot è RoMa (Robotic Modeling Assistant) e per utilizzarlo è sufficiente indossare un un VR e comandare il robot tramite un controller sincronizzato con il suo software. Dopo, basta solo disegnare un oggetto in tre dimensioni e il nostro robottino lo realizzerà.
Se siete appassionati di documentari che mostrano le meraviglie sottomarine, la vita dei pesci e della flora marina, non potete non interessavi a SoFi, il robot, simile a un pesce, che nuota in maniera naturale sott’acqua. SoFi è l’acronimo di Soft Robotic Fish e viene telecomandato a distanza da un pilota in superficie. Il robot può nuotare fino a venti metri di profondità e si prefigge di essere un ritrovato davvero innovativo per l’esplorazione dei fondali marini. Con una tecnologia ancora più avanzata potrebbe addirittura mostrarci gli abissi inconoscibili dei nostri inesplorati oceani.
Altro ritrovato robotico legato alla vita marina e soprattutto alla nostra sicurezza è Emily, il robot bagnino. Emily è l’acronimo di Emergency Integrated Lifesaving Lanyard e potrebbe dare una grossa mano in caso di emergenze e soccorsi in mare. Il prototipo di Emily è stato lanciato già nell’ormai lontano 2012. Oggi, perfezionato e rivisto, riesce ad aiutare le squadre di soccorso come un vero e proprio cane da salvataggio e, in effetti, lo stile del suo nuoto ricorda molto quello del miglior amico dell’uomo.
Insomma, la rivoluzione robotica a cui stiamo assistendo è davvero strabiliante e speriamo vivamente che questi prototipi possano avere un’attuazione fattiva e aiutare gli uomini nelle “mansioni” più usuranti e difficili senza, però, sostituirne il lavoro
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