Una sera d’inverno. Nei vicoli di una Livorno fredda e buia, un uomo allontana due ragazzi che stanno importunando una donna sola e impaurita. Mario e Natalia, due cuori solitari, si presentano, si conoscono e si innamorano condividendo insieme, per tre sere consecutive, le loro solitudini.
Lei, la giovane e sorridente Maria Schell, è perdutamente innamorata di un uomo -interpretato da Jean Marais – che si è dovuto allontanare da lei e che tuttavia le ha promesso di tornare. Lui, Marcello Mastroianni è un impiegato arrivato da poco in città che vive in una pensione dove la padrona lo accudisce come una vera mamma.
È questa la trama che fa da sfondo alle Notti bianche, film di Luchino Visconti del 1957, tratto dall’omonimo romanzo di Fëdor Dostoevskij.
Considerato uno dei film minori del regista inquieto e perfezionista, si aggiudicò, nonostante tutto, il Leone d’argento nella XVIII Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Abbandonando San Pietroburgo, città in cui è ambientato il breve racconto dello scrittore russo, il regista di Senso, girò interamente il film negli studi 5 di Cinecittà, ricostruendo l’intero quartiere livornese “Venezia”.
Il ponte sul quale i due amanti si conoscono, parlano, amano e lasciano, diventa inevitabilmente testimone delle loro vite. Una storia d’amore e di attese.

Marcello Mastroianni e Maria Schell
Una storia travolgente merito della ricca e attenta sceneggiatura che porta la firma di Suso Cecchi D’Amico e della fotografia del maestro Giuseppe Rotunno.
Un film semplice, riflessivo dove le parole lasciano il posto alle immagini. Come il bianco e il nero che con i loro contrasti, contribuiscono a manifestare ed esprimere con grande forza gli stati d’animo dei protagonisti, raccontati spesso attraverso i loro silenzi o la gioia di quella felicità passeggera nei loro sorrisi luminosi.
O come la neve che, seppur voglia mostrarci quel lato romantico, ha un inizio e una volta terminata ci lascia inevitabilmente con l’amaro in bocca. E così la magia finisce e il finale restituisce tutto allo stato iniziale: l’amante ignoto (Jean Marais) ritorna, Natalia dopo essersi scusata con Mario corre incontro al suo amore tanto desiderato.
A Mario (Marcello Mastroianni), non resta altro che ritornare alla solitaria vita quotidiana con la consapevolezza di aver comunque vissuto pochi attimi di felicità come si evince dalle ultime battute del film.
“Dio mio! Un intero minuto di felicità! È forse poco, sia pure in tutta la vita di un uomo….?”
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