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RITRATTO D’ARTISTA: ANNA MARCHESINI

Ci ha fatto tanto ridere con le sue indimenticabili performance come la Signorina Carlo o l’esilarante Lucia Mondella dei Promessi Sposi . Ci ha anche commosso con la sua forza e determinazione nel combattere la malattia che l’ha portata via in un caldo giorno di luglio del 2016. Stiamo parlando dell’attrice poliedrica, Anna Marchesini.

Irriverente, intelligente, ironica nel lavoro come nella vita, era nata ad Orvieto il 18 novembre del 1953. La sua carriera ha abbracciato il teatro, il cinema, la televisione  e la scrittura. Ha pubblicato romanzi e racconti per la casa editrice milanese Rizzoli: da “Il terrazzino dei gerani timidi”, a “Di mercoledì”, da “Moscerine” a “È arrivato l’arrotino“. Quest’ultimo uscito postumo è  accompagnato da una toccante quanto meravigliosa lettera di sua figlia Virginia.

L’incontro, avvenuto negli anni Ottanta, con Tullio Solenghi e Massimo Lopez consacrò il suo successo facendola diventare una stella del celebre Trio e tanto amata dal grande pubblico. Un sodalizio durato sino al 1994 ma mai sciolto completamente per la stima e l’affetto che li univa e che li ha visti nuovamente insieme – nel 2008 – nelle tre serate televisive del programma “Non esiste più la mezza stagione” per festeggiare i 25 anni di attività.

Un repertorio vasto che spazia tra le interpretazioni-parodia di telegiornali e pubblicità alle telenovelas dell’epoca.

La comicità – diceva Anna Marchesini – non è superficialità, la comicità è la forma più alta di espressione. Naturalmente qualcosa devi aver conosciuto, aver attraversato, per avere la visione del contrario, dell’ombra delle cose e fare l’acrobazia della risata che è una capriola nel vuoto.

La sua comicità era delicata e pungente al tempo stesso. Una comicità surreale che l’ha accompagnata fino alla fine quando la tremenda artrite reumatoide ne aveva consumato il suo corpo ma non lo spirito.

Il suo ultimo saluto al pubblico avvenne nel salotto del programma “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio. Anna mostrava i segni evidenti della malattia ma la sua forza d’animo andava ben oltre e seppe con grande eleganza e maestria – che l’accompagnavano da sempre – darci una commovente lezione sul significato della vita e della morte.

Sono così interessata, appiccicata, morbosamente ghiotta, obesa di vita, sono così interessata della vita che mi interessa pure la morte, che di essa è il finale e non è detto. Quindi mi astengo dal giudizio che sia qualcosa di bello o di brutto perché è qualcosa che ci accade, e tutto quello che ci accade è osservabile.

Proprio in quell’occasione ci strappò una amara risata, poco prima dalla morte; fu invitata da Fazio il 2 novembre, giorno in cui si commemorano i defunti, ovviamente questo non poteva fermare la sua irriverenza, tanto che disse “C’è una estrema unzione? Nel caso vorrei essere cremata, eh”.

Noi di MetisMagazine la ricordiamo in questa memorabile interpretazione della sessuologa Merope Generosa, monologo completo tratto dallo spettacolo teatrale “Una patatina nello zucchero“.

 

 

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