Fatte ‘na pizza c’a pummarola ‘ncoppa
vedrai che il mondo poi ti sorriderà.
(Pino Daniele, Fatte ‘na pizza, Album Che dio ti benedica, 1993)
Alta o bassa, bianca o rossa, la pizza piace e mette d’accordo proprio tutti. Nel corso dei secoli è diventata il simbolo della cucina italiana, in modo particolare di quella napoletana, nel mondo.
Non a caso l’Unesco ha premiato la creatività e l’arte del pizzaiuolo riconoscendo, nel 2017, la pizza verace napoletana, patrimonio intangibile dell’umanità.
L’ Italmopa (Associazione Industriali Mugnai d’Italia), in occasione della Giornata Mondiale della pizza, ha fornito alcuni dati del consumo pro capite: ogni italiano ne consuma 8 kg all’anno. La produzione totale ha raggiunto il record di tre miliardi di pezzi, con un fatturato di 15 miliardi di euro che, con il valore dell’indotto, supera i 30 miliardi. Uno dei più grandi tesori del Made in Italy.
Vi sveliamo 10 curiosità sul piatto povero e millenario, simbolo della cultura gastronomica italiana.
1.PIZZA NAPOLETANA: LE ORIGINI
La pizza ha una storia lunga ed incerta. Quello che sappiamo di certo è che a Napoli nel 1500 ad un pane schiacciato venne dato il nome di pizza (il termine deriverebbe dalla “Pitta” che è un tipo di pane).
Nel 1843 Alexandre Dumas (padre) ne Il Corricolo, una serie di racconti ispirati a fatti e leggende su Napoli, città che ebbe modo di visitare qualche anno prima in occasione di un viaggio nell’Italia Meridionale, la descriveva come “specie di schiacciata come se ne fanno a Saint Denis: è di forma rotonda e si lavora come la pasta del pane. Varia nel diametro secondo il prezzo. La pizza è: All’olio; Al lardo; Alla sugna; Al formaggio; Al pomodoro; Ai pesciolini. È il termometro gastronomico del mercato: aumenta o diminuisce il prezzo secondo il corso degli ingredienti suddetti, secondo l’abbondanza o la carestia dell’annata”.
Nel 1889 nacque la famosa margherita con pomodoro, mozzarella e basilico. Durante l’estate, il re Umberto I di Savoia e la regina Margherita erano soliti recarsi presso la loro tenuta di Capodimonte. La regina, incuriosita da questa pietanza, decise di invitare a corte Raffaele Esposito, titolare, insieme a sua moglie Rosa Brandi, di una pizzeria a via Sant’Anna di Palazzo. Il pizzaiuolo realizzò diverse pizze ma la regina apprezzò particolarmente quella tricolore (pomodoro, mozzarella, basilico) che venne chiamata, in suo onore, pizza Margherita.
2.LA PIZZA ARRIVA ANCHE IN AMERICA
Nel 1897 il napoletano Gennaro Lombardi, aprì un negozio di alimentari a Spring Street a Manhattan. Qualche anno più tardi gli fu concessa la prima licenza per aprire una pizzeria negli States. Correva l’anno 1905.
3.PIZZA NAPOLETANA: PATRIMONIO DELL’UNESCO
La pizza napoletana è diventata nel 2017 patrimonio dell’umanità. Il 12° Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, riunito in sessione sull’isola di Jeju, in Corea del Sud, ha accolto la candidatura italiana, celebrando uno dei tesori culinari del Made in Italy nel mondo.
4.TEOREMA DELLA PIZZA
Rick Mabry e Paul Deiermann, due matematici statunitensi, hanno risolto un dilemma universale: tagliare una margherita in parti uguali senza fare torti a nessuno e senza esattamente passare dal centro. Non ci credete? Il metodo scientifico è riassunto in questa immagine.
5.“PEPPERONI”
La pizza più popolare negli Stati Uniti d’America è la Pepperoni, al salame piccante.
6. PIZZA HUT
Un punto vendita della catena Pizza Hut a Santa Cruz in California aprì un sito web dove era possibile ordinare on line la pizza. Nacque così il primo esempio di e-commerce al mondo.
7. IL 17 GENNAIO SI CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DEL PIZZAIOLO E DELLA PIZZA
Dopo il riconoscimento da parte dell’Unesco dell’arte della pizza napoletana come patrimonio intangibile dell’umanità, l’Associazione Verace Pizza Napoletana ha fissato la Giornata Mondiale del Pizzaiolo. Dal 2017, il 17 gennaio si celebra la Giornata mondiale del pizzaiuolo e dell’arte della pizza. In quella data si celebra anche Sant’Antonio Abate, protettore del fuoco, dei fornai e dei pizzaioli.
8. LA PIZZA PIÙ COSTOSA D’ITALIA
A Bagnolo Mella, cittadina della Bassa bresciana,presso la Pizzeria Sirani del patron Nerio Beghi è possibile mangiare la pizza con gamberi carabineros, specie molto ricercata e considerata la più buona del mondo. Il costo? 95,00 euro.
9.PIZZA E GOOGLE
Sergey Brin, prima di inventare Google con Larry Page nel 1997, pensò ad un servizio che permetteva di ordinare la pizza via internet sfruttando il fax dei ristoranti. Un vero e proprio fallimento che, come dichiarò lui stesso, gli insegnò molto. Non sempre le persone rispettano le decisioni prese.
10.PIZZA DA GUINESS
A Fico Eataly World di Bologna è stata realizzata, in collaborazione con 30 pizzaioli, la Pizza da Guinnes. 500 metri di pizza realizzata con 500 kg di farina, 500kg di fiordilatte, 400 kg di pomodoro, 50 litri di olio extravergine d’oliva, 10 kg di basilico, e altri cinquanta prodotti tipici della nostra penisola. E’ stata cotta 5 metri alla volta in due grandi forni mobili.
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